Oggi 11 dicembre, San Damaso: il Papa che riscoprì e onorò i segreti dei martiri nelle catacombe

San Damaso è stato un grande pontefice che ha voluto rendere omaggio ed onorare i Santi martiri dei primi secoli oltre a lasciare altre opere importanti.

San Damaso
San Damaso – lalucedimaria.it

Il 10 dicembre si ricorda san Damaso papa, che, lasciò un importante segno nella Chiesa mettendo in atto opere di grande rilevanza che rimangono fino ad oggi attraverso i secoli.

Come scrive il Martirologio Romano papa Damaso “nelle difficoltà dei suoi tempi, convocò molti sinodi per difendere la fede nicena contro gli scismi e le eresie, incaricò san Girolamo di tradurre in latino i libri sacri e onorò i sepolcri dei martiri adornandoli in versi“.

Santo di oggi 11 dicembre: San Damaso, il papa che salvò i Martiri dalla dimenticanza

Il Liber pontificalis lo indica come proveniente da terra ispanica, ma anche la nascita di papa Damaso per molti studiosi è da collocare a Roma, intorno al 305-306. Sono tante le opere che svolse durante il suo pontificato.

Era in corso una lotta per il papato dopo la morte del suo predecessore. San Damaso con i propri sostenitori si radunò nella chiesa di S. Lorenzo in Lucina  dove il 1° ottobre 366  fun nominato vescovo di Roma. Durante il suo pontificato, il soglio di Pietro accentuò di molto la sua funzione nel mediare e dirimere le molteplici questioni dottrinali e disciplinari che si dibattevano sia in Occidente sia in Oriente.

Per questo Damaso promosse sinodi al fine di sciogliere i nodi delle controversie più delicate e difendere la retta dottrina. Ebbe il riconoscimento da parte dell’Impero del ruolo della Chiesa come depositaria e garante dell’unica fede cattolico-nicena ammessa dallo Stato. Ci fu il celebre editto Cunctos populos promulgato da Teodosio a Tessalonica nel 380, con cui l’imperatore ordinava a tutti i popoli a lui sottoposti di abbracciare la fede cattolica.

Istituì la figura fdel “defensor ecclesiae Romanae”, che fino ad allora non esisteva, ovvero il difensore della Chiesa di Roma dagli attacchi eretici.

Tra le opere più importanti che compì c’è la traduzione delle Sacre Scritture in latino, la nota Vulgata e per questo compito incaricò san Girolamo che con un lungo e meticoloso lavoro realizzò questo imponente progetto. Inoltre, san Damaso introdusse il latino come lingua liturgica.

Gli epigrammi e la degna sepoltura dei martiri

San Damaso è famoso anche per la sua composizione di epigrammi: ne sono giunti a noi sessanta, pervenuti nell’originale epigrafico e/o attraverso copie altomedievali del VII secolo e conservate in sillogi dei secoli VIII-XII.

Gli esemplari che risultano integri o parzialmente sono quelli del Vaticano, dei papi e dei martiri sepolti in S. Callisto, di Cornelio, di Eutichio, di Gennaro, di Felicissimo e Agapito, di Agnese, di Proietta. Il pontefice si occupò a recuperare le catacombe dove erano sepolti i martiri e a renderli onore.

Grazie a questi Carmina, ovvero le epigrafi poetiche da lui composte, si apprende della vita di vari Santi dei primi secoli dei quali altrimenti si sarebbero irrimediabilmente perse le tracce. In onore ai martiri fece edificare anche una  basilica cimiteriale lungo la via Appia.

Lì, lui stesso volle essere sepolto dopo la sua morte che avvenne quando era anziano, l’11 dicembre 384. Anche il suo epitaffio è scritto da lui con queste parole: “Qui, confesso, io Damaso pensai di deporre le mie spoglie, ma ebbi timore di profanare le ceneri sante dei Beati!”.

Questo santo pontefice si trova sepolto nell’omonima basilica a lui dedicata, San Lorenzo in Damaso a Roma. La reliquia di una ampia parte del suo cranio si trova conservata in Vaticano nella basilica di San Pietro.

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