Sant’Augusto di San Sinforiano, il Santo di oggi 7 ottobre: guarì miracolosamente

Sant’Augusto di San Sinforiano visse nel VI secolo. Secondo la tradizione, guarì miracolosamente grazie all’intercessione di San Martino.

Sant'Augusto
Sant’Augusto (photo websource)

Il Santo di cui oggi ricorre la memoria liturgica visse in un’epoca storica molto difficile per i cristiani. Vissuto per l’appunto a cavallo tra Tarda Antichità e Medioevo, Sant’Augusto viene celebrato nella stessa giornata in cui la Chiesa venera la Madonna del Rosario. Esistono quattro Santi che portano il suo nome, lui, tuttavia, è il più noto tra i quattro. La fonte più celebre che ci parla di Sant’Augusto è lo storico, vissuto nel VI secolo, Gregorio di Tours.

Sant’Augusto: la malattia

Il cronista Gregorio di Tours ci racconta che Sant’Augusto di San Sinforiano era letteralmente “anchilosato” (irrigidito, paralizzato) a mani e piedi. Secondo la sua trattazione storica, il Santo aveva enormi difficoltà di movimento. Infatti, lo storico afferma che Sant’Augusto, per muoversi, si trascinava faticosamente con i gomiti. Tuttavia, l’infermità fisica non lo scoraggiò. La sua anima rimase forte e volenterosa.

Sant’Augusto e la fondazione della Chiesa

Nonostante le enormi difficoltà, Sant’Augusto riuscì ad organizzare una grande raccolta, innalzata grazie alla generosità dei fedeli in Cristo, con la quale eresse una nuova Chiesa. Il Santo decise di dedicare la nuova Chiesa, appena costruita, al Vescovo San Martino. Non solo, quando la Chiesa fu terminata, Augusto riuscì a far trasferire numerose reliquie del Santo proprio all’interno della nuova Chiesa.

Il miracolo

Sant’Augusto non si arrese mai alle difficoltà che la vita gli presentò. Con grande fede, riuscì a portare avanti quel lavoro che per tutta la vita ebbe a cuore, dedicare una Chiesa a San Martino. Le virtù miracolose di quelle stesse reliquie che il Santo fece trasportare guarirono la sua malattia. Nonostante la guarigione, il Santo, che ora poteva camminare liberamente, non si allontanò mai dal Santo luogo, anzi, restò lì e fu accolto da una comunità monastica.

Culto

Il Santo passò il resto della sua vita dedicandosi principalmente alla preghiera, alla meditazione e alla penitenza. Divenne inoltre abate del monastero di San Sinforiano. Secondo la tradizione, il Santo morì intorno al 560, tuttavia, non conosciamo le precise circostanze della morte. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 7 ottobre.

Fabio Amicosante

 

 

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