San Terenzio, il Santo di oggi 24 settembre: Vescovo e martire della Chiesa

San Terenzio offrì la sua vita per la fede nel Cristo Risorto. Il Santo fu ucciso nel luogo chiamato “Acqua Mala”, luogo situato a Pesaro, del quale è patrono.

San Terenzio
San Terenzio (photo websource)

Come spesso accade per le personalità dei tempi più antichi, non disponiamo di un grande numero di fonti per quanto riguarda la vita di San Terenzio. La tradizione orale risulta più che mai preziosa in tal senso e le poche fonti scritte giunte fino ai nostri tempi risultano una garanzia. Sappiamo che il Santo Vescovo, era originario della Pannonia, oggi Ungheria. Sappiamo inoltre che il Santo visse nel III secolo, un periodo non certo facile per i cristiani. Infatti, per sfuggire dalle numerose persecuzioni contro i seguaci di Cristo, Terenzio partì dal suo Paese di origine e approdò alle rive del Mar Adriatico.

San Terenzio, martire di Cristo

La triste vicenda della sua morte, che lo innalzò agli onori dell’Altare, è la parte della sua vita di cui le fonti parlano di più. Durante un viaggio verso Roma, il Santo Vescovo fu ucciso, a causa della sua fede cristiana in un luogo definito “Acqua Mala”. Il luogo, nei pressi di Pesaro, fu teatro della morte del Santo nel 251 circa. Alcuni storici datano la sua morte tra il 247 e il 251.

Il luogo del martirio

Ci sono diversi dettagli legati al martirio di San Terenzio. Molti sono d’accordo nell’affermare che la morte avvenne in un luogo distaccato dalla città. Alcuni storici, infatti, parlano addirittura di confine. Infatti, secondo la tradizione, San Terenzio subì il martirio nei pressi della Badia di San Tommaso in Foglia, per l’appunto sul confine tra Pesaro e Urbino. Questa tradizione, tra l’altro, è avvalorata dal fatto che in quel luogo è presente una cosiddetta polla perenne di acqua sulfurea. Da questa polla fuoriesce acqua anche nei momenti di più ampia siccità. Più volte distrutta, inoltre, la polla ha continuato a far fuoriuscire acqua sulfurea, grazie all’intervento miracoloso del Santo. Quest’acqua, infatti, è chiamata “Acqua di San Terenzio”. Purtroppo, ora non esiste più, dal momento che il vallone è stato riempito nei successivi lavori agricoli.

Culto

Dopo la morte, il corpo del Santo Martire fu seppellito fuori dalla città, con ogni probabilità vicino a Caprile. Dopo aver subito una serie di spostamenti, il corpo di San Terenzio è stato definitivamente posto nella cripta della nuova Cattedrale, voluta fortemente dal Vescovo Felice. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 24 settembre.

Fabio Amicosante

 

 

 

 

 

 

 

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