Sant’Achilleo di Larissa, il Santo di oggi 15 maggio: Taumaturgo

Sant’Achilleo fu Vescovo di Larissa. Partecipò al primo Concilio di Nicea e dedicò gran parte della sua vita all’evangelizzazione dei popoli pagani.

Sant'Achilleo di Larissa
Sant’Achilleo di Larissa (photo websource)

Sant’Achilleo di Larissa nacque in Cappadocia da una famiglia patrizia. Visse sotto l’impero di Costantino I il Grande (in carica dal 306 al 337).

Achilleo ricevette un’ottima educazione, basata principalmente sulla dottrina classica e sui fondamenti del cristianesimo. La formazione classica fu caratterizzata soprattutto dalla filosofia pagana dell’epoca, ma al tempo stesso conobbe le pratiche di pietà e carità proprie del cristianesimo.

Sant’Achilleo di Larissa e i pellegrinaggi

I genitori furono dunque il fulcro e la base di partenza del suo essere cristiano. Quando morirono, il Santo Achilleo di Larissa decise di donare i suoi averi ai poveri,  praticando dunque il principio caritatevole. Successivamente raggiunse la Palestina, con l’intento di visitare il Santo Sepolcro. A questo si aggiunse anche un pellegrinaggio a Roma, dove questa volta il Santo si era prefissato di visitare le tombe dei Santi Pietro e Paolo.

L’evangelizzazione e la sede vescovile

È da qui che parte la sua opera evangelizzatrice. A seguito del raggiungimento delle Sante mete, Achilleo iniziò ad evangelizzare intere regioni, portando la fede a molti pagani. Arrivò ad evangelizzare a Larissa, in Tessaglia. Proprio in quel momento la sede vescovile era vacante. Il clero e il popolo, all’unanimità, decisero di offrire la cattedra ad Achilleo. In quell’occasione si impegnò molto praticando molte opere di carità, ad esempio la fondazione di un ospedale e di un ospizio per anziani.

Il Concilio di Nicea

Sant’Achilleo di Larissa partecipò nel 325 al Concilio di Nicea, per combattere l’eresia ariana. La sua fama di santità raggiunse la sede imperiale e, quando tornò da Nicea, si trovò a passare proprio per Costantinopoli. In quell’occasione il Patriarca Mitrofane lo accolse con gioia. Anche l’imperatore Costantino presenziò all’incontro. Sant’Achilleo ricevette dall’imperatore molti fondi per la buona riuscita delle sue opere pie. Il Santo dunque fece ritorno a Larissa, sua sede vescovile, e si impegnò per far abbattere tutti i templi pagani, convertendoli in luoghi di culto cristiani.

Culto

Sant’Achilleo operò molti miracoli e guarigioni, tanto da essere ricordato come Taumaturgo. Il Santo morì a Larissa, dove tanto aveva fatto per la diocesi, verso la metà del IV secolo.  Fu sepolto a Larissa, ma le sue reliquie furono trasportate nel 978 per paura delle invasioni bulgare. Il luogo del trasporto delle sue reliquie fu Prespa (in Macedonia), luogo che da quel momento prese il nome di Achilli. La Chiesa cattolica lo festeggia il 15 maggio.

Fabio Amicosante

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