Il pane e il vino dell’altare diventano realmente Corpo e Sangue di Cristo, nella preghiera eucaristica della Santa Messa.
Questo processo, definito transustanziazione, è palese in quelli che si definiscono miracoli eucaristici. Molti di essi risalgono ad epoche lontanissime, altri agli ultimi 20 anni. Per ognuno di loro, la Chiesa ha valutato con perizia la veridicità di ciò che si affermava.
Miracoli eucaristici: due recentemete in Polonia
A Legnica, in Polonia, nel 2013, il Vescovo della Diocesi, Monsignor Zbigniew Kiernikowski, raccontò questo: “Il 25 dicembre 2013, durante la distribuzione della Santa Comunione, un’ostia consacrata è caduta a terra ed è stata presa e posta in un contenitore pieno d’acqua (vasculum). Poco dopo, sono apparse delle macchie rosse”.
Dopo un accurato esame, il Dipartimento di Medicina Forense affermò: “Nell’immagine istopatologica, si è visto che i frammenti di tessuto contenevano le parti frammentati del muscolo striato”. Si trattava di un muscolo cardiaco umano, con le caratteristiche di chi ha vissuto una tremenda agonia.
Sempre in Polonia, ma a Sokółka, il 12 Ottobre del 2008, nella Chiesa di Sant’Antonio, accadde una cosa simile. L’ostia che un sacerdote aveva fatto accidentalmente cadere, durante la distribuzione, venne poi messa in un recipiente con dell’acqua. Questa è la prassi del caso, perché la particola si sciolga e venga poi smaltita secondo modalità opportuna.
Dopo una settimana, però, quell’ostia non solo non si era sciolta, ma una certa Suor Julia vide che presentava una macchia rossa. Anche in quel caso, la commissione esaminatrice affermò che si trattava del muscolo cardiaco di una persona morente, mescolata a parti di pane!
Dal Messico all’India
Il 21 Ottobre del 2006, nella città messicana di Tixtla, il Vescovo Alejo Zavala Castro, convocò una commissione esaminatrice per stabilire di che natura fossero le macchie scorte su una particola. Nel 2012, è arrivato il responso: “La sostanza rossastra analizzata corrisponde a sangue, in cui ci sono emoglobina e DNA di origine umana. Due studi di eminenti esperti forensi, con distinte metodologie, hanno mostrato che la sostanza deriva dall’interno, escludendo l’ipotesi che qualcuno possa averla inserita dall’esterno.
Il gruppo sanguigno è AB, simile a quello trovato nell’Ostia di Lanciano e nella Sacra Sindone di Torino. Un’analisi al microscopio rivela che la parte superiore del sangue si è coagulata dall’Ottobre 2006. (…) L’evento non ha una spiegazione naturale”.
Nella parrocchia di St. Mary di Chirattakonam, India, il 28 Aprile del 2001, il sacerdote ha visto un’immgine su un’ostia: “Alle 8.49, ho esposto il Santissimo Sacramento nell’ostensorio per l’adorazione pubblica. Dopo qualche istante, ho visto quelli che sembravano tre punti sulla Santa Eucaristia. Mi sono allora fermato a pregare e ho iniziato a guardare l’ostensorio, invitando anche i fedeli ad ammirare i tre punti. Ho poi chiesto loro di rimanere in preghiera, e ho messo l’ostensorio nel Tabernacolo…
Il sabato mattina, 5 Maggio 2001, ho aperto la Chiesa per le solite celebrazioni liturgiche. Mi sono vestito per la Messa e sono andato ad aprire il Tabernacolo, per vedere cosa fosse successo all’Eucaristia nell’ostensorio. Ho immediatamente notato una figura nell’ostia, simile a un volto umano.
Sono rimasto profondamente toccato e ho chiesto ai fedeli di inginocchiarsi e di iniziare a pregare. Ho pensato che magari ero solo io a vedere quel volto, e quindi ho chiesto al servitore dell’altare cosa notava nell’ostensorio. Ha risposto: ‘Vedo la figura di un uomo’”.
Fonte – Aleteia
Antonella Sanicanti
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