Sono puro spirito, forniti di intelligenza, volontà, sapienza, bellezza. Si differenziano a seconda dell’ufficio che svolgono al cospetto di Dio e sono distribuiti in 9 categorie dette “cori”: Arcangeli, Angeli, Principati (prima gerarchia), Potestà, Virtù, Dominazioni (secondo gerarchia), Troni, Cherubini, Serafini (terza gerarchia).
Anche Lucifero era uno di loro, ma non volle sottostare all’onnipotenza di Dio.
Il 29 Settembre, in particolare, si celebrano i 3 Santi Arcangeli più noti: Michele, Gabriele e Raffaele.
Michele, vuol dire “Chi è come Dio”. Fu questo il grido di battaglia con cui l’Arcangelo, a capo degli Angeli fedeli, affrontò Lucifero e gli Angeli ribelli che, con un atto di superbia, volevano elevarsi a dei.
Il suo stesso nome è quindi una promessa di fedeltà, un grido di amore. Da sempre è a capo delle milizie celesti, chiamato principe degli Angeli; è grandemente invocato contro il potere delle tenebre. Lo si nomina nel libro di Daniele e in quello dell’Apocalisse: “Michele, uno dei principi, mi è venuto in aiuto” (Dn 10,13).
Gabriele, vuol dire “Forza di Dio”. E’ l’Arcangelo dell’Incarnazione, l’annunciatore per eccellenza delle divine rivelazioni: annuncia a Zaccaria la nascita del figlio Giovanni, a Maria e ai pastori quella di Gesù, a Giuseppe svela il mistero della maternità di Maria e lo avverte di fuggire in Egitto e poi ritornare. Lo si nomina, oltre che nei Vangeli, nel libro di Daniele e si pensa che sia apparso anche a Gesù nel Getsemani, per confortarlo.
“L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria” (Lc 1,26-27).
Raffaele, vuol dire “Medicina di Dio”. E’ l’Arcangelo a cui Dio ha dato il compito di elargire consigli agli uomini e di sostenerli in caso di grave malattia, di proteggerli nel pericolo e nella sofferenza. Lo si nomina nel libro di Tobia: “Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto” (Tb 12,6).
La Chiesa ricorda molte sue apparizioni ad uomini Santi di cui ha condiviso la “fatica”, come Giovanni di Dio, Maria Francesca delle Cinque Piaghe (le apparizioni dell’Arcangelo sono citate nella sua causa di canonizzazione) e tantissimi sofferenti, nel corpo e nello spirito.
Antonella Sanicanti
La Preghiera di Papa Leone XIII a San Michele Arcangelo
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