Sembra che l’ondata di femminicidi di quest’anno non voglia assolutamente cessare. Non c’è giorno in cui non si senta di donne apparentemente amate il giorno prima, uccise il giorno dopo.
Che accade nella testa e nel cuore di questi uomini, che tutti dicono sani e normali? Chi insegna loro che uccidere è la soluzione ai problemi con l’altro sesso? Che sarà del resto della loro vita, quando, rinsaviti dalla follia violenta del momento, capiranno realmente cosa hanno fatto?
Ci vuole un attimo per spezzare una vita e forse dovremmo davvero interrogarci su cosa sia mancato nell’educazione, nella crescita di queste persone, che così facilmente alzano le mani sulle donne.
Sant’Agostino, dal lontanissimo IV secolo, ci ricorda che l’uomo è in grado di amare per grazia di Dio e grazie all’amore che, il Signore stesso, ha riversato su di lui; come a dire che chi non ha assaporato l’amore divino, non potrà amare nessuno, ne saprà nulla dell’amore.
E, in una lettera, questo Santo esprime tutto il rispetto che si dovrebbe tenere per la donna amata:
Giovane amico, se ami questo è il miracolo della vita. Entra nel sogno con occhi aperti e vivilo con amore fermo.
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