Oggi 18 giugno: San Gregorio Barbarigo e l’ispirazione del noto santo

San Gregorio Giovanni Barbarigo conobbe la sofferenza fin dalla più tenera età, e la fiducia che ripose in lui il Papa venne ripagata nella radicalità della missione. 

San Gregorio Giovanni Barbarigo
San Gregorio Giovanni Barbarigo – photo web source

Grazie alla grande fiducia che Papa Alessandro VII riponeva in Gregorio, sacerdote trentunenne veneziano, conosciuto anni prima in Germania, lo incarica di coordinare i soccorsi agli appestati dell’Urbe, prima di nominarlo nel 1667 vescovo di Bergamo, e poi cardinale. Il modello che Gregorio ha come riferimento è uno, quello di Carlo Borromeo.

Il particolare motto del futuro santo su carità e missione

Una volta giunto a Padova qui diede grande slancio al seminario, puntando in particolare sul sapere teologico ma anche sulle lingue orientali e finisce per essere riformatore dei costumi del clero. Uno dei motti che riferiva alle persone che gli erano attorno, riportato da un testimone, era: “Mangia con la servitù e non lascia mai d’insegnare la dottrina cristiana, di fare missioni e assistenza a’ moribondi”.

Da piccolo, tuttavia, Gregorio conosce presto la sofferenza. A due anni, infatti, perde la madre a causa della peste. Il padre era senatore della Repubblica di Venezia e decise di mandarlo in Germania. Lì si stava preparando la pace di Westfalia in cui si sarebbe posta la fine della sanguinosa Guerra dei Trent’anni.

L’incontro con il Papa e i segni della sua missione fin da subito

Qui il giovane Gregorio incontrò il futuro Papa Alessandro VII, allora il cardinale Fabio Chigi. Alessandro VII, dopo che Gregorio divenne sacerdote, lo fa venire a Roma e allo scoppio della peste gli affida il coordinamento del soccorso ai malati. Gregoria porta avanti questo incarico con grande dedizione. La fiducia di Alessandro VII si rinnova quando lo fece vescovo, e lo stile della nuova guida di Bergamo resterà ispirata per sempre a Carlo Borromeo.

La prima azione che Gregorio compie è quella di vendere tutti i suoi averi per darli ai poveri. Poi visite tutte le parrocchie della diocesi, assiste i moribondi, fa diffondere tra il popolo la stampa cattolica, alloggia nelle case della poveri. Al centro del suo cuore vi è però la formazione dei sacerdoti, tema sul quale nel Seminario di Padova si impegnerà a fondo.

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Un obiettivo molto importante della sua missione, infine, è quella per la riunificazione con le Chiesa orientali. Da cardinale, partecipò a diversi Conclavi, e Innocenzo XI lo sceglie come suo consigliere. Stimato dai Papi e amato dal popolo, muore a Padova e verrà proclamato Santo da un altro bergamasco, Giovanni XXIII, nel 1960.

Giovanni Bernardi

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