Alessandro (250-328, Egitto) fu eletto Patriarca di Alessandria d’Egitto, subito dopo l’editto dell’Imperatore Costantino del 313, che, finalmente, lasciava libertà di culto ai cristiani e definiva il termine delle persecuzioni e delle morti a causa della fede.

Pare che anche il Monaco Ario (colui che darà origine alla temibile eresia dell’arianesimo da li a poco) lo avesse voluto a capo della comunità cristiana di Alessandria.
Ario aveva una grande abilità (tanto che la sua eresia sarà dura da debellare) nel diffondere il suo pensiero, inculcandolo al popolo. Lo faceva anche attraverso delle canzoni, i cui testi venivano canticchiati da tutti e, inconsciamente, immagazzinati nella memoria collettiva.
Un metodo, questo, molto subdolo, degno delle più moderne tecniche di persuasione inconsapevole!
San Alessandro di Alessandria al Concilio di Nicea contro Ario
Ario fuggì in Palestina. Da li, cominciò ad infamare il Patriarca Alessandro, anche al cospetto dell’Imperatore Costantino. Egli, non sapendo bene cosa pensare, ammonì entrambi. La questione non si risolse. Da qui la decisione di convocare il Concilio ecumenico di Nicea.

Il Patriarca Alessandro, ormai anziano, era sostenuto dal suo diacono Atanasio (oggi Santo e Dottore della Chiesa), che gli succederà anche nella lotta contro l’eresia della Chiesa dell’epoca.
San Alessandro di Alessandria è celebrato il 26 Febbraio, in quella che sembra essere la data più probabile della sua morte.
Antonella Sanicanti
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