Samuele morto a soli 4 anni: il vescovo in lacrime davanti alla piccola bara bianca

Momenti di grande commozione da parte dell’Arcivescovo durante la celebrazione del funerale del piccolo angelo. Sulla sua tragica fine sono in corso le indagini.

Durante la celebrazione ha dedicato parole davvero toccanti al piccolo bambino, morto tragicamente precipitando dal balcone.

piccola bara bianca
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“Perdonami se ti scrivo e, soprattutto, se lo faccio per chiederti aiuto”. Monsignor Battaglia ha officiato la celebrazione dei funerali del bambino ucciso a Napoli. Le sue parole hanno toccato il cuore dei presenti e di coloro che hanno conosciuto la storia di Samuele.

I funerali del piccolo Samuele

Sono stati giorni difficili per i genitori di un bambino, ma anche per l’intera città di Napoli. Il triste epilogo di una tragedia che si è consumata all’interno delle mura domestiche e che ha visto come vittima un bambino di soli 4 anni.

I funerali, celebrati in forma privata, dove nessun giornalista era ammesso, sono stati celebrati dall’Arcivescovo di Napoli. Monsignor Battaglia si era già recato a casa dei genitori del piccolo Samuele il giorno dopo la tragedia, portando conforto e preghiera a coloro che erano distrutti da questo grande dolore.

Il dolore commosso dell’Arcivescovo

E, proprio durante la sua omelia, le sue parole sono state commoventi e pungenti: “Sento la mia gola secca, ma so di non avere altra acqua che le lacrime che scendono senza sosta sul mio volto […] sento di non poter fare e dire nulla perché non c’è nulla da fare e nulla da dire nel vuoto di un deserto che sembra consumarmi anche l’anima”.

Monsignor Battaglia sente dentro di sé il dolore di una città intera che ha accolto la sofferenza dei genitori di un bambino che, nel giro di poche ore, hanno perso tutto. Un vero e proprio deserto: “[…] Scusa se ti sembrerò egoista e se, forse, in questo momento dovrei provare ad assecondare i tuoi desideri, a realizzare quei sogni che sembrano essersi spezzati così presto, così in fretta. Eppure sento che tu ci sei, che sei con noi e non voglio sprecare neanche un istante di questo tempo pensando al dolore che mi stringe il cuore ma voglio guardarti negli occhi e lasciare che sia tu a indicarci come vivere questo momento, come abitare questo dolore così forte che ci attanaglia il cuore”.

“Samuele, disegnaci i colori della vita”

Un bambino che non potrà più colorare la sua vita: “Raccontaci i colori, Samuele, in questa vita che ora ci sembra troppo grigia e troppo buia senza di te. Disegnaci l’arcobaleno, così come lo vedi tu. E disegna anche me, disegna la tua mamma e il tuo papà Ma non come ci vediamo noi. Disegnaci come ci vedi tu” – continua l’Arcivescovo.

Una rosa bianca, delicata che ora, ancor di più, ora ognuno di noi dovrà custodire: “[…] Stiamo per affidarti un compito importante, un compito per il quale sarà necessario deporre le tue spine, quelle che ti fanno da corazza e ti proteggono […] Caro Samuele, oggi vogliamo dirti che ti vogliamo davvero tanto bene. E non parliamo solo quelli del quartiere o i napoletani ma tutti quelli che hanno sentito nei loro stessi cuori l’urlo di dolore della tua mamma e del tuo papà” – continua Monsignor Battaglia.

Parole che non possono lasciare indifferenti, che fanno riflettere ma che, soprattutto, fanno soffrire.

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ROSALIA GIGLIANO

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