S%26%238217%3BAccabadora%2C+l%26%238217%3BAngelo+della+morte+sardo%2C+non+%C3%A8+una+leggenda
lalucedimaria
/saccabadora-langelo-della-morte-sardo-non-leggenda/amp/
Notizie

S’Accabadora, l’Angelo della morte sardo, non è una leggenda

In pochi sono a conoscenza del fatto che in Sardegna veniva praticata l’eutanasia fino a qualche decennio fa. Non si trattava di una pratica illegale, bensì di una tradizione di lungo corso che è stata abbandonata solo dopo che è entrata in vigore la legge contro la morte assistita.

A portare la morte era una donna che i sardi chiamavano Sa Femmina Accabadora: questa figura si presentava su richiesta dei familiari della vittima per accelerare il percorso di morte di un parente in fase terminale. La pratica aveva un doppio fine: quello di evitare ulteriori sofferenze al moribondo e quello di risparmiare ai suoi cari viaggi e spese mediche che non potevano sostenere. Dopo essere stata chiamata, la donna, vestita con un abito nero e coperta in viso da una maschera, si presentava in casa del malato di notte e chiedeva ai familiari di uscire dalla casa. Quindi con passi lenti si avvicinava alla camera del sofferente e gli dava la morte con un bastone chiamato ‘Su mazzolu’ ( un bastone d’ulivo con un impugnatura sicura ed una punta a martello appositamente costruita per il fine preposto). Dopo aver compiuto l’atto di clemenza S’Accabadora usciva in punta di piedi dalla casa e dopo aver ricevuto il ringraziamento (solitamente doni alimentari) dei familiari se ne andava.

Il termine ‘Accabadora’ proviene dal verbo spagnolo ‘Acabar’ (dare il colpo finale, finire) e la sua esistenza era ritenuta un fatto naturale, tanto da considerarla una figura base della società al pari della levatrice: i sardi, infatti, ritenevano la morte come un passo necessario della vita, l’atto conclusivo del suo ciclo, quindi non vedevano nulla di strano nell’accelerarne il processo. Pare che in molti casi S’Accabadora e la levatrice fossero la stessa persona, proprio a simboleggiare la continuità del ciclo della vita, e che l’unica differenza fosse l’abito che portava, bianco per le nascite e nero per le accabadure. L’ultima procedura di questo tipo di cui si ha testimonianza scritta si è verificata ad Orgosolo nel 1952.

Luca Scapatello

Scritto da
Luca Scapatello

Recent Posts

  • Notizie

Oggi 4 maggio: San Ciriaco di Gerusalemme. Scioccante scoperta dei medici sulla sua salma

Vescovo e martire, San Ciriaco di Gerusalemme è venerato fin dal Medioevo in Italia dove…

2 ore fa
  • Preghiere

Preghiera del mattino del 4 Maggio 2024: “Aiutami a sopportare le difficoltà”

Il Sabato è il giorno della devozione alla Beata Vergine Maria. Offriamo questo nuovo giorno…

2 ore fa
  • Il Vangelo del Giorno

Vangelo di oggi 4 Maggio 2024: Gv 15, 18-21 | Video commento

Ascoltiamo e meditiamo il Vangelo di sabato 4 Maggio 2024, per iniziare questo nuovo giorno…

3 ore fa
  • Preghiere

Preghiera della sera 3 Maggio 2024: “Fammi di contemplare il Tuo volto”

"Fammi di contemplare il Tuo volto". Questa è la preghiera della sera da recitare questo…

13 ore fa
  • Notizie

Fatima. Il Cammino 5 Primi Sabati del mese riparte: come aderire e perché oggi è tanto importante

La Madonna a Fatima affidò alla veggente suor Lucia, e per il suo tramite a…

16 ore fa
  • Notizie

Per chi ha il cuore spezzato e le coppie in crisi: un rimedio che funziona

Non tutte le storie d'amore sono rose e fiori! Infatti a volte il Signore ci…

21 ore fa