Una scoperta sorprendente riporta alla luce la berretta di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, detto il Papa del sorriso. Un oggetto legato al pontificato più breve del Novecento, durato solo 33 giorni.

Tanti sono i ricordi di chi lo ha conosciuto, di chi con lui ha condiviso un pezzo di strada, di chi ha avuto modo di parlarci: stiamo parlando di Albino Luciani. Più noto a tutti come Giovanni Paolo I. Il suo, è stato uno fra i Pontificati più brevi della storia della Chiesa, ma ha lasciato il segno nel cuore di tutti i fedeli.
Quella di cui stiamo per parlarvi, però, ha a che fare con un qualcosa che apparteneva a lui durante il suo periodo da Cardinale: la sua berretta rossa. Che fine aveva fatto? Cerchiamo di capire insieme.
Papa Giovanni Paolo I: ritrovata la sua berretta
Mai nessuno avrebbe pensato di ritrovarla, addirittura, in un altro Continente, così lontano e così distante dai luoghi che il Beato Giovanni Paolo I aveva visitato, o nei quali aveva operato anche durante il suo ministero sacerdotale, e poi come Vescovo o Cardinale. Eppure, la sua berretta rossa “ha fatto un viaggio” molto più lungo di quello che si possa pensare, prima di ritornare in Italia.
Dall’Africa in Italia: un ritrovamento che, in molti, ormai non speravano quasi più di rivedere. Ma, sappiamo bene che le vie della Provvidenza sono infinite e, se Dio vuole, permette anche di trovare cose che si pensava fossero andate perse per sempre, insieme alla loro storia. Lui era Albino Luciani, patriarca di Venezia e diventato Papa, con il nome di Giovanni Paolo I nel 1978.
Ora quella berretta rossa cardinalizia, data per dispersa per molti anni, ritorna a casa sua, a Canale d’Agordo, all’interno del Museo Diocesano a lui dedicato. A lasciare in prestito questa reliquia è stato l’attuale arcivescovo di Kampala in Uganda, Paul Ssemogerer, come racconta un articolo del quotidiano “Avvenire”.
La berretta rossa che, al momento dell’elezione a papa, lo stesso Luciani indossava in Conclave. Era entrato il 25 agosto del 1978 nella Cappella Sistina, insieme ad altri 110 cardinali, chiamati ad eleggere il successore del defunto pontefice, Paolo VI. E quando vide che i voti iniziavano, sempre più, a indirizzarsi verso di lui e che, di lì a poco, sarebbe diventato il 263° Papa della storia della Chiesa, iniziò a capire che la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

Un cardinale africano gliela chiese come ricordo
Accanto a lui, in Conclave, sedeva il cardinale Emmanuel Kiwanuka Nsubuga, arcivescovo metropolita di Kampala (Uganda), il quale chiese al futuro Papa di tenere con sé come ricordo la berretta cardinalizia. Una volta eletto, nel cambio d’abito e in tutti quelli che sono i riti da esplicare per l’elezione del nuovo Pontefice, non ci fu modo di donare la berretta all’arcivescovo che l’aveva richiesta.
Dopo la morte di Luciani, fu lo stesso arcivescovo Nsubuga che, venuto in Italia, decise di recarsi proprio a Canale d’Agordo per far visita al fratello di Giovanni Paolo I. Quest’ultimo, ascoltando il racconto del cardinale, decise ti tenere fede ad una promessa fatta da suo fratello e donò la sua berretta al cardinale africano.
Il cardinale Nsubuga morì a Colonia nel 1991 e fu sepolto a Kampala e della berretta di Luciani non si seppe più nulla. In molti la cercarono ma nessuno riuscì a capire che fine aveva fatto: sembrava sparita nel nulla.

Ora ritorna a casa
Fino a quando, nel 2018, all’apertura del museo dedicato proprio a Giovanni Paolo I, due missionari del Cammino Neocatecumenale operanti in Uganda giunsero a Canale d’Agordo. Conoscendoli e vedendo la loro provenienza, fu proprio il curatore del museo a chiedere se si potessero riprendere le ricerche della berretta, tutte purtroppo (anche negli anni successivi) con esito negativo.
Come racconta “Avvenire”, però, un seminarista, rovistando tra alcune cose del magazzino diocesano, trovò casualmente una busta con la scritta in inglese: “Berretta di papa Giovanni Paolo I, allora cardinale Albino Luciani”. Avvertì immediatamente l’arcivescovo, facendo così arrivare comunicazione al museo di Canale d’Agordo che la berretta smarrita era stata ritrovata.
Lo scorso 15 luglio è stata riportata a casa, in comodato d’uso, ed esposta nel museo insieme a tutti gli altri oggetti appartenuti a Luciani, nel pieno del Conclave del 1978.