Ricciardi si appella a Draghi: è urgente un nuovo lockdown generale

Durante una trasmissione televisiva dove era ospite, il consulente del Ministro Speranza, Ricciardi, ha fatto la richiesta estrema.

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Walter Ricciardi – photo web source

Il consulente del Governo, Walter Riccardi, questa volta, si rivolge direttamente a Mario Draghi, invocando ancora un lockdown generale.

Ricciardi: “Il Governo Conte ha dilapidato i sacrifici degli italiani”

Il professor Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza, ospite della trasmissione “Di martedì”, in onda su LA7, ha sconfessato l’operato del Governo Conte, almeno nella seconda fase della pandemia. Alla domanda se il Governo poteva fare di più durante la pandemia e, ora, cosa potrebbe avviarsi a fare il Governo Draghi, Ricciardi ha così risposto: “Nella prima fase il Governo italiano è stato impeccabile ma poi ha dilapidato tutto, compresi i sacrifici degli italiani”.

Una vera e propria sentenza, che suona come una doccia fredda. Ricciardi, infatti, boccia la gestione dell’emergenza Covid nella seconda fase, quella della convivenza con il virus. “Abbiamo capito che sono i governi che fanno la differenza nella pandemia. In Asia e nel Pacifico, hanno scelto una strada ignorata dai governi dell’Europa, ovvero quella dell’eliminazione del virus.

Draghi potrebbe scegliere questa strada. Dovrebbe limitare la mobilità e imporre un nuovo lockdown generalizzato. Siamo gli unici a non farlo” – commenta Ricciardi.

Ed illustra anche, come, negli altri Paesi d’Europa, persista il lockdown da mesi: “In Gran Bretagna c’è da tre mesi, Germania da due. E sono d’accordo a estenderlo per un altro mese” – spiega.

La preoccupazione delle varianti Covid

A breve, in Italia potrebbero essere riaperte anche piscine e palestre: “Spero che Draghi non lo faccia. Serve l’eliminazione del Covid altrimenti continueremo a inseguirlo. Ci dobbiamo sbrigare con le vaccinazioni ma il vaccino non basta con questa circolazione.

La variante britannica è più contagiosa del 70 per cento, più letale dal 20 al 30 per cento e  si diffonde molto di più tra la popolazione più giovane” – conclude Ricciardi, guardando, anche, alle criticità per la scuola.

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ROSALIA GIGLIANO

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