Regina Coeli: “il dio denaro vuole negare la Resurrezione di Cristo”

L’affermazione “è risorto” va “oltre le nostre capacità umane”. Le donne, che erano andate a omaggiare Gesù morto, avrebbero potuto dire soltanto che “il sepolcro era vuoto”.

Che Gesù fosse risorto lo poteva dire soltanto un angelo”, quello stesso angelo che dice: «So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto» (Mt 28,5-6). Lo ha ricordato papa Francesco, durante il Regina Coeli di oggi, nella liturgia denominata, appunto, Lunedì dell’Angelo.

È un angelo ad annunziare la Resurrezione, così come un angelo aveva annunziato a Maria che avrebbe concepito il “Figlio dell’Altissimo” (Lc 1,31).

Né l’uomo, né la natura hanno scoperchiato il sepolcro di Cristo

Il Vangelo odierno narra di un “gran terremoto”, dopo il quale un Angelo del Signore, “sceso dal cielo” fa rotolare la pietra del sepolcro di Gesù e si pone a sedere su di essa (cfr Mt 28,2). “Quella grande pietra, che avrebbe dovuto essere il sigillo della vittoria del male e della morte, è stata messa sotto i piedi, diventa sgabello dell’angelo del Signore”, ha commentato il Santo Padre.

Tutti i progetti e le difese dei nemici e dei persecutori di Gesù sono stati vani – ha proseguito –. L’immagine dell’angelo seduto sulla pietra del sepolcro è la manifestazione concreta, visiva, della vittoria di Dio sul male”. La tomba di Gesù non è stata scoperchiata per mano d’uomo, né in modo naturale ma “per l’intervento del Signore”.

L’aspetto dell’angelo, descritto “come la folgore” e dal “­vestito bianco come neve”, simboleggia “l’intervento di Dio stesso, portatore di un’era nuova, degli ultimi tempi della storia”. Il fenomeno provoca una “doppia reazione”. La prima è quella “delle guardie”, che erano state poste a vegliare sulla “apparente vittoria della morte” e che ora “non riescono a fronteggiare la forza travolgente di Dio e sono sconvolte da un terremoto interiore”.

Provarono a “vendere” la verità della Resurrezione

Queste guardie erano “davanti ad un’opzione”: avrebbero potuto “dire la verità”, ma poi, ammaliate dai “soldi”, hanno “venduto la verità” stessa.  Anche nel contesto della “Resurrezione di Cristo”, il “signore denaro” riesce ad avere il “potere per negarla. Diversa è la reazione delle donne, che l’angelo invita a non avere paura (cfr v.2) e a “non cercare Gesù nella tomba”.

L’insegnamento che si trae dalle parole dell’angelo è a non stancarsi mai di “cercare il Cristo risorto, che dona la vita in abbondanza a quanti lo incontrano. Trovare Cristo significa scoprire la pace del cuore”. Le stesse donne, dopo un “turbamento iniziale”, sperimentano una “grande gioia nel ritrovare vivo il Maestro” (cfr vv. 8-9).

L’“abbraccio” agli anziani e ai malati

L’augurio del Pontefice è stato dunque quello di “fare la medesima esperienza spirituale, accogliendo nel cuore, nelle case e nelle famiglie il lieto annuncio della Pasqua: «Cristo risorto più non muore, la morte non ha più potere su di Lui»”.

Prima del congedo, il Papa ha rivolto un saluto speciale a coloro che seguono le sue messe e le sue catechesi “attraverso i mezzi di comunicazione sociale”. Francesco ha quindi rivolto il suo pensiero “in modo particolare agli anziani e ai malati, collegati da case di riposo o di cura”. A questi ultimi ha dedicato “una parola di incoraggiamento e di riconoscenza per la loro testimonianza. Vi sono vicino”, ha detto in conclusione.

Luca Marcolivio

 

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