A chiare lettere, nel Vangelo, si fa riferimento a quella che dovrebbe essere la regola, che possa governare ogni nostra intenzione.
E’ scritto, senza lasciare ombra al dubbio, proprio perché fossimo facilitati nel perseguirla. Ed è anche (facilitazione ulteriore) racchiusa in una sola parola: carità.
Cesserebbe, allora, immediatamente di esistere ogni altro genere di ricerca e, certamente, la regola del caos subirebbe un duro colpo.
Beh, a tutt’oggi, siamo ben lontani dall’obiettivo e viviamo, addirittura, per inficiare delle buone azioni, in nome di un qualche principio contrario alle regole umane, ma che, tuttavia, giustifichiamo, in un società dell’assurdo, in cui è tutto lecito, se relativizzato.
Chissà se ha fatto le stesse amare constatazioni, anche il Sindaco di Carcare (Savona), il signor Franco Bologna, che ha commesso il grave reato di chiedere ai migranti, debitamente accolti in delle strutture sul suo territorio, di fornire un certificato medico, per accertarsi che fossero in salute!
Come mai a questa richiesta sia seguito un processo, che ha portato alla condanna del Sindaco per discriminazione e razzismo, non è ben chiaro.
Il motivo sarebbe il divieto, per quei migranti, di soggiornare nel paese, di cui è, responsabilmente, primo cittadino, senza essersi sottoposti a controlli medici.
Ricordiamo a tutti che, ogni italiano, quando comincia un nuovo lavoro, va in palestra o si reca all’estero, è sottoposto a controlli di routine, utili ad evitare danni alla salute altrui e alla propria: nulla di più normale e civile.
La notizia che riguarda il signor Bologna, risulta ancora più paradossale, se si viene a sapere, poi, che i 50 rifugiati alloggiavano proprio nei pressi di un asilo nido.