Perché Dio non risponde alla mia preghiera? Motivo n°1!

 

Dio non rispondeSe Dio non risponde alle nostre preghiere, facciamo molta fatica a comprenderne le ragioni, diciamo la verità!
I motivi del silenzio di Dio possono essere molti e, difficilmente, noi esseri umani, riusciremo a concepirli tutti.
Perché la nostra attesa non fomenti il risentimento nei confronti di un Dio che sembrerebbe ignorarci, è bene, probabilmente, tentare di darci delle risposte, sottolineando il fatto che avere la massima fiducia nel Signore è l’atteggiamento più proficuo e idoneo, per coloro che si professano cristiani.

Dio non risponde: motivo n. 1

Uno dei motivi per cui Dio non ha ancora esaudito la nostra preghiera potrebbe essere che ciò che chiediamo non è nella sua volontà.
Nel Padre Nostro diciamo: “Sia fatta la tua volontà”, ma sappiamo realmente crederci?
Professare la fede in Dio significa anche affidarsi a lui, con la massima tranquillità, liberandoci da ogni angoscia che possa farci supporre che lui non ci ami, quanto ha detto di amarci.

E’ necessario imparare a lasciare che Dio operi nelle nostre vite, indipendentemente da ciò che gli abbiamo domandato, da ciò che ardentemente e irrinunciabilmente desideriamo.
Lui sa meglio di noi cosa è bene e cosa è male, perciò fidiamoci e preghiamo -piuttosto- che accresca la nostra fede.

Non è facile per nessuno, in certi momenti, accettare il silenzio di Dio. Spesso le nostre preghiere sono disperate e tentano di salvare qualcuno dei nostri cari dalla malattia, dal dolore. Umanamente è difficile accettare che la volontà di Dio sia altro, ma opporci a lui potrebbe arrecarci ancora più danno.
Dovremmo stare attenti, infatti, a non cadere nell’inganno del demonio, che approfitta di ogni nostra debolezza per inculcarci la convinzione dell’abbandono del Padre.

Dio non risponde: Ecco cosa diceva Giobbe

Ricordate come soffriva Giobbe, quando credeva di essere stato lasciato in balia degli eventi?
“Io grido a te, ma tu non mi rispondi, insisto, ma tu non mi dai retta. Tu sei un duro avversario verso di me e con la forza delle tue mani mi perseguiti; mi sollevi e mi poni a cavallo del vento e mi fai sballottare dalla bufera. (…) Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera, né per la sua sventura invoca aiuto. Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri e non mi sono afflitto per l’indigente? Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio”.

Giobbe non rimase inascoltato a lungo e, poi, comprese, il disegno di Dio per lui!
Nei momenti in cui è difficile accettare il silenzio di Dio, pensiamo a Gesù, nell’orto degli ulivi, quando si trovò a chiedere ciò che mai avrebbe potuto ottenere: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!” (e parlava della morte in croce a cui era destinato, senza aver commesso alcuna colpa), ma poi aggiunse: “Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”.

Antonella Sanicanti

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