Qual è il momento giusto per togliere il Presepe dalle nostre case?

Il Presepe è il simbolo più rappresentativo di ciò che è davvero il valore del Santo Natale, ma esiste una data precisa in cui secondo la tradizione è bene riporlo?

Ma, accanto al celebrare questo giorno nelle nostre parrocchie, lo facciamo anche nelle nostre case con il presepe.

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Tradizione o spiritualità intorno al presepe?

Il periodo del Santo Natale ci permette di meditare sul mistero dell’Incarnazione di Cristo nella nostra natura umana. Un momento attraverso il quale ripercorriamo i principali avvenimenti che hanno portato Maria e Giuseppe a Betlemme, dove poi è nato il Bambino.

Il presepe è la fedele rappresentazione di ciò che Maria e Giuseppe hanno vissuto dal momento della nascita di Gesù sino all’arrivo dei Magi il giorno dell’Epifania, ovvero della Manifestazione di Gesù al mondo. Lo ritroviamo nelle nostre case, nelle parrocchie e anche nelle principali piazze delle nostre città.

Guardare al presepe come ad immedesimarci in ciò che, più di 2000 anni fa è avvenuto e che, ancora oggi, noi ricordiamo e riproduciamo ogni anno fedelmente. Dall’8 dicembre sino al 6 gennaio, i presepi sono presenti nelle nostre case e nelle chiese. Ma chi ci dice che, dopo l’arrivo dei Magi, il presepe debba esser tolto?

La tradizione vuole che il presepe venga tolto, non il 6 gennaio, ma il 2 febbraio, giorno della Candelora. Ma tutti rispettano questa convenzione? In realtà sono in pochi a saperlo ed è solo da qualche anno che, anche le parrocchie, stanno decidendo (dove possibile e gli spazi lo consentono) di tenere il presepe sino ai primi giorni di febbraio.

La Candelora: il 2 febbraio, Gesù al tempio

Cos’è la Candelora? È la festa della Presentazione al Tempio di Gesù. Durante la celebrazione Eucaristica, il sacerdote benedice le candele che rappresentano il simbolo della luce, di Gesù che, presentato al Tempio, è venuto per illuminare le genti, come il vecchio Simeone disse quando vide Maria e il suo Bambino arrivare in quel luogo.

Gesù viene presentato, 40 giorni dopo la sua nascita, a Gerusalemme e circonciso, come prevedeva la Legge giudaica per i primogeniti maschi. Secondo la legge di Mosè, ogni primogenito maschio del popolo ebraico era considerato offerto al Signore, ed era necessario che dopo la sua nascita i genitori lo riscattassero con l’offerta di un sacrificio.

40 giorni dopo il 25 dicembre, ma anche i 40 giorni dal parto, necessari, sempre secondo la legge, a Maria per la purificazione.

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Cosa dice la Chiesa in merito al presepe

La Candelora è una festa che, anticamente, veniva celebrata dalla Chiesa il 14 febbraio, ovvero 40 giorni dopo l’Epifania. Ma ciò che colpisce è che, nei primi anni della Chiesa, questa festività era troppo simile a quella pagana dei Lupercali, dove anche lì si accendevano lampade e fiaccole per il rito.

Sarà solo durante il Papato di Gelasio I che si ottenne dal Senato l’abolizione dei pagani Lupercali, che furono sostituiti dalla festa cristiana della Candelora. Nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata da Giustiniano al 2 febbraio, data in cui si festeggia ancora oggi.

Quindi non più dopo la venuta dei Magi, ma il 2 febbraio: questa è la data che anche la Chiesa ha scelto per “dire” quando togliere il presepe dalle nostre case.

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