Il Purgatorio è davvero come lo immaginiamo? | Benedetto XVI fa chiarezza

Una domanda che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è posto: com’è il Purgatorio effettivamente? Un luogo non troppo felice, dove le anime devono “purificarsi” e soffrire prima di essere accolte in Paradiso? 

Le immagini che possiamo farci nella nostra mente sono tante, ma occorre fare un pò di chiarezza. Le parole di Papa Benedetto XVI, ci aiutano in questo.

benedetto xvi e il purgatorio

Il Purgatorio: cos’è realmente

Alcuni pensieri affiorano nella nostra mente, in particolare quando la “morte bussa alle porte di casa nostra”, portando con sè una persona a noi cara. Pensiamo a dove, ora, possano essere i nostri cari e se le nostre preghiere siano sufficienti a far si che siano accompagnati a godere della gloria dei Cieli.

Cos’è il Purgatorio? Nella Divina Commedia, Dante Alighieri ce lo ha presentato come il secondo regno, il luogo della purificazione delle anime che si preparano per poter accedere al Paradiso.

La teologia, invece, così lo spiega: “E’ la condizione di coloro che, morti nella grazia di Dio, non sono ancora perfettamente purificati e devono quindi purificarsi al fine di ottenere la santità necessaria per essere ammessi alla visione di Dio”.

La spiegazione di Papa Benedetto XVI

Un luogo di attesa, di speranza? Per poter godere, un giorno, godere della Grazia del Paradiso?

Nell’Enciclica “Spe salvi”, Papa Benedetto XVI ha dato un chiarimento sul perché esista il Purgatorio e perché è un luogo di speranza: “[…] Il dolore dell’amore diventa la nostra salvezza e la nostra gioia… Il Giudizio di Dio è speranza sia perché è giustizia, sia perché è grazia… Se fosse pura giustizia, potrebbe essere alla fine per tutti noi solo motivo di paura” – scrive.

Perchè sono importanti le preghiere per le anime del Purgatorio

Dio è il Giudice giusto, colui che ci abbraccia con il suo amore e sa cosa abbiamo fatto e non fatto nella nostra vita terrena. In che modo, però, possiamo aiutare coloro che sono in questo luogo di purificazione?: “[…] Alle anime dei defunti, tuttavia, può essere dato ‘ristoro e refrigerio’ mediante l’Eucaristia, la preghiera e l’elemosina. Che l’amore possa giungere fin nell’aldilà, che sia possibile un vicendevole dare e ricevere” – scrive, ancora, Papa Benedetto XVI.

Cosa possono i vivi per le anime defunte?

Le anime di coloro che sono morti in Grazia di Dio, ma non sono del tutto e ancora puri per salire in Paradiso, sono i Purgatorio. Ma sono comunque anime sante.

La Chiesa, durante il Concilio di Lione, così specificava: “Se coloro che fanno sinceramente penitenza sono deceduti nella carità prima di aver pagato la pena con degni frutti di penitenza a seguito di cose fatte o di cose omesse: le loro anime sono purificate dopo la morte […] e a sollevarli da tali pene giovano loro i suffragi dei fedeli viventi, vale a dire i sacrifici delle messe, le preghiere, le elemosine e gli altri esercizi di pietà che sono soliti farsi, secondo le indicazioni della Chiesa, da dei fedeli a vantaggio di altri fedeli”.

Un luogo di attesa, di speranza, di purificazione e di preghiera, in attesa della visione e della contemplazione dei Cieli.

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