Prima Comunione: celebrarla a maggio ha un profondo significato

Perché Maggio è il mese preferito per la prima comunione di molti bambini?

La spiegazione teologica affonda nel mistero della Pasqua

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La spiegazione teologica di uno dei principali sacramenti per un cristiano.

Il rito della Prima Comunione

È un qualcosa tipico solamente delle diocesi che utilizzato il rito romano quella di celebrare le Prime Comunioni dei bambini durante i mesi di maggio e giugno. Ma pensiamo che, durante i primi secoli della chiesa, addirittura Battesimo e Comunione venivano celebrati insieme, indipendentemente se si trattava di bambini, giovani o adulti che si avvicinavano alla nuova religione, e di solito, venivano celebrati durante la Veglia di Pasqua.

Ma la diffusione del cristianesimo, col passare dei secoli, ha poi impedito ai vescovi di celebrare in ogni chiesa nascente (o in quelle già presenti) questi sacramenti, portando ad una iniziale separazione: il battesimo veniva celebrato dal sacerdote, mentre la Cresima dal vescovo. E la comunione? La si poteva ricevere solo dopo la cresima, e sempre per mano del vescovo.

Perché a maggio?

Ma, come cambia la società civile, così si è anche adeguata la chiesa alle sue esigenze. A partire dal XIX secolo, la celebrazione della Comunione cambia di nuovo: sarà il sacerdote della parrocchia ad amministrare questo sacramento a bambini o ragazzi vestiti di bianco. Ma celebrarle a maggio? Viene vista come una sorta di collegamento alla Pasqua, dato che questi sacramenti (come abbiamo visto) in origine, venivano amministrati proprio durante la Veglia.

Il diritto canonico così scrive: “Ogni fedele, dopo che ha ricevuto per la prima volta la Santa Eucarestia, è tenuto all’obbligo di riceverla almeno una volta all’anno. Questo precetto lo si deve adempiere durante il tempo pasquale”. Di conseguenza, chiunque può ricevere la Prima Comunione in qualsiasi periodo dell’anno.

Ma celebrarle nel mese di maggio dà quello stretto collegamento con la Pasqua, rendendo più solenne il mistero Eucaristico che, ogni bambino, riceverà.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: aleteia.org

 

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