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Affrontare la sofferenza con impegno sociale e fede, il racconto di Giuseppe Povia

Si può uscire dal tunnel della sofferenza con la fede?

Giuseppe Povia racconta la sua esperienza.

“Quando hai fede, capisci che sei piccolo e ti lasci guidare da Gesù”

Il caso di Giacomo Celentano, tornato alle cronache in questi giorni, ci riporta immediatamente alla storia di un altro personaggio del mondo della musica recente: Giuseppe Povia.

Lo abbiamo lasciato con una vittoria al Festival di Sanremo con la canzone “Quando i bambini fanno oh!”: da allora (era il lontano 2005), di Giuseppe Povia se ne sente parlare sempre di meno. Povia non ha mai negato la voglia di raccontare e far riflettere con le sue canzoni. La sua passione per la vita, per l’amore, per i sogni: questo è ciò che traspare dalle suoi testi: dalla positività de “Quando i bambini fanno oh!”, alla riflessione su particolari tematiche con l’altra canzone “Luca era gay”. Un testo intenso che molti avvicinarono alla storia di Luca di Tolve. Cosa assolutamente inesatta che lo stesso Povia smentì.

Il racconto di una vita

“Io sono una persona spontanea e canto quello che ho nel cuore: credo nella famiglia ed amo la vita” – è sempre stato questo il biglietto da visita del cantautore…anche se il mondo della musica, da un po’, lo ha messo da parte.

Ma per quale motivo, anche lui, ha subito questa esclusione dal mondo della musica? Da una storia personale molto semplice, un’infanzia felice, un carattere incostante, fino alla volontà e decisione di coltivare il suo sogno: la musica.

La sofferenza e la voglia di uscirne fuori

Inizia a lavorare come cameriere ma, è proprio negli anni della sua giovinezza che, alcune sbagliate amicizie, lo portano ad entrare in un brutto giro: “L’unico modo per uscirne era la musica: lì davvero potevo sfogare tutta la mia rabbia, tutta la delusione che avevo dentro” – ha dichiarato il cantante. Un giovane insicuro, che ha attraversato un vero e proprio tunnel di sofferenza: “E’ fondamentale capire come poter superare paure e dolore: ed io l’ho capito proprio impegnandomi ad aiutare i più piccoli, i bambini. Vado a trovare i bambini malati negli ospedali ed ho adottato un bambino a distanza”.

La fede

Ma, ad influire su questo radicale e profondo cambiamento, è stata la fede: “Quando hai fede, capisci di essere un uomo piccolo ed insicuro e ti lasci guidare completamente da Lui. La figura di Gesù, nel corso nel tempo, ha avuto differenti interpretazioni che possono avere portato anche molte persone ad allontanarsi dalla chiesa. Ma lì sta il vero lavoro dei sacerdoti: ci sono alcuni che ti prendono, che sanno ascoltarti, comprenderti, e che sanno davvero avvicinarti a Dio” – ha dichiarato Giuseppe.

Uscire dal tunnel della sofferenza, passando attraverso la porta dell’aiutare gli altri e dell’avvicinarsi alla fede: quando Dio tocca davvero il cuore di tutti!

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: ioacquaesapone.it

foto: biografieonline.it

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