Perdita di lavoro e di speranza. Non dimentichiamoci di affidarci al Signore

Oggi molte persone rischiano di perdere il posto di lavoro per la crisi del coronavirus. L’unica strada per affrontare la difficoltà è guardare a Gesù.

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Chi rimane senza lavoro molto spesso rischia anche di finire in una situazione di sconforto e sofferenza difficilmente superare, specialmente quando la società non offre opportunità, lo Stato non mostra la sua vicinanza e la sua assistenza nel momento del bisogno. Tutti abbiamo in qualche modo affrontato situazioni di questo genere, anche se magari in maniera diversa.

Fede e perdita di lavoro. La difficoltà di affidarsi al Signore

Non è facile però affidarsi al Signore per fare fronte alle proprie necessità materiale. Tuttavia, bisogna sempre tenere bene a mente che Dio non fa mai mancare la sua Provvidenza ai suoi figli, che ama all’infinito e che non può mai lasciare soli. Tuttavia, anche quando il male si presenta nella nostra vita, questo avviene sempre per un bene superiore.

Dalle condizioni di dolore e di sofferenza il Signore ci dona infatti sempre la possibilità di trarne un insegnamento più alto, che ci permette di guardare alle difficoltà con sguardo nuovo, e tramite quelle ricalcolare anche il percorso spesso difficile e tortuoso delle nostre vite. Ma che altrettanto spesso si rivela frutto di una mancanza di affidamento in Dio già talvolta presente nelle nostre vite.

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Perdita di lavoro, il Signore ha piani per noi. Bisogna saperli ascoltare

Il Signore ha infatti dei piani ben precisi per ciascuno di noi, e sono i piani di un Padre che ci vuole infinitamente bene e che ci ama al punto da aver dato la vita per noi. Tutto sta nell’ascoltare la sua voce nella nostra vita, e dove questa voglia condurci. Talvolta infatti dover scalare una montagna più alta ci permette, una volta arrivati in cima, di poter godere di un panorama decisamente migliore.

Nel Vangelo di Matteo (6,25-34) sta infatti scritto:Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?

Non affannatevi per il domani, a ciascun giorno basta la sua pena

E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?

Confessione
(photo websource)

Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena“.

Giovanni Bernardi

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