” “Non la mia, ma la tua volontà sia fatta”. A questa preghiera il cielo si mantiene”, Gesù si dona per noi, durante la Passione.
Padre Pio da Pietrelcina è probabilmente il Santo più conosciuto della nostra epoca. Di lui si parla in tutto il mondo e, da tutto il mondo, i pellegrinaggi che vanno verso San Giovanni Rotondo, al Convento che conserva le sue spoglie mortali, sono inarrestabili.
A lui si attribuiscono molti miracoli; di lui si è tanto discusso. Durante la sua vita terrena, soffrì molto, a causa dei segni della Passione che lo accompagnarono per gran parte della sua esistenza e che non smettevano di sanguinare.
Il Padre di Pietrelcina, però, soffrì molto anche per il rifiuto iniziale della Chiesa che, attraverso il Sant’Uffizio (oggi Congregazione per la Dottrina della Fede) si rifiutava di credere alle manifestazioni mistiche che lo riguardavano. Col tempo, tutto si chiarì e Giovanni Paolo II, eletto Papa, sciolse ogni rimanente dubbio, spingendo avanti la sua causa di canonizzazione.
“Il dolore e l’amore. Ecco il grande segreto. Il dolore che ti opprime ti porta a chiedere aiuto e conforto; ma l’amore per soddisfare la giustizia divina e ridarci a Dio, ti porta a gridare: “Non la mia, ma la tua volontà sia fatta”. A questa preghiera il cielo si mantiene duro come di bronzo”.
“Non la mia, ma la tua volontà sia fatta“. Perché pronunciare queste parole? Se riconosciamo che il Signore vuole il nostro bene, se riconosciamo che lui è un essere superiore a noi, sue creature, allora la sua volontà sarà certamente più ponderata della nostra, arricchita della sua onniscienza e della sua potenza. Come Gesù, affidiamoci anche noi a lui, con estrema fiducia.
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Antonella Sanicanti
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