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Il Papa e la politica. Non neutrale, ma dalla parte dei poveri e di Cristo

Siamo entrati da poco nell’ottavo anno di Pontificato di Papa Francesco. Da quel giorno cioè dell’elezione, in cui, il Papa venuto dalla fine del mondo, il mondo lo ha stupito. 

E che continua ogni giorno a provarlo a cambiare, nel nome del Cristo, con in testa il Vangelo e nel cuore il Signore. Tanti sono i temi che hanno caratterizzato il suo Pontificato. Dall’attenzione per i poveri a quella per l’ambiente, dall’evangelizzazione di terre lontane alla vicinanza per le famiglie, tutti innervati e fondati sull’amore per il Signore Gesù.

La chiesa e la sua azione politica ma non politicante

La Chiesa guidata da Papa Francesco “non è neutrale ma chiaramente dalla parte dei poveri e di coloro che sono senza voce: è una chiesa politica ma non politicante”, ha spiegato il teologo Massimo Faggioli, docente della Villanova University  di Philadelphia, intervistato dal sito tuttavia.eu, provando a fare un bilancio complessivo del pontificato di Francesco.

Quello di Francesco è cioè un Pontificato, ha spiegato il professore, che spinge a “una nuova visione globale del cattolicesimo, non più identificato con un retroterra culturale europeo e un modello sociale borghese”.

Il Papa: il mondo ci vede di destra o sinistra, lo Spirito ci vede di Gesù

D’altronde, è stato Papa Francesco a spiegarlo con chiarezza nei giorni scorsi durante la Messa di Pentecoste. “Il mondo ci vede di destra e di sinistra; lo Spirito ci vede del Padre e di Gesù“, ha spiegato il Papa durante l’omelia. II mondo vede conservatori e progressisti; lo Spirito vede figli di Dio.

Lo sguardo mondano vede strutture da rendere più efficienti; lo sguardo spirituale vede fratelli e sorelle mendicanti di misericordia. Lo Spirito ci ama e conosce il posto di ognuno nel tutto: per Lui non siamo coriandoli portati dal vento, ma tessere insostituibili del suo mosaico”

La modernità di Papa Francesco e il rapporto con il Concilio

“Rispetto ai predecessori Francesco ha un rapporto diverso col concilio perché non è uno dei padri né dei teologi del concilio, ma ne è figlio. La sua ermeneutica conciliare non ha bisogno di citare il concilio troppo spesso; tutta la sua teologia respira e ispira il Vaticano II“.

Il punto è quindi la modernità di Francesco, il suo rapporto con il Concilio Vaticano II e con la società contemporanea. Infatti, ha spiegato Faggioli, “al tempo stesso, Francesco ha anche un rapporto diverso col post-concilio, più libero e risolto, meno antagonistico rispetto a questo o quel singolo aspetto delle turbolenze postconciliari”.

Papa Francesco e il suo essere gesuita

Questo, “in parte si deve alla provenienza latinoamericana, ma anche al suo essere gesuita. Qui si vede l’interpretazione di Francesco del rinnovamento conciliare: non come ripetizione alla lettera del dettato conciliare, ma come momento genetico di una visione di Chiesa”.

La Chiesa guidata da Francesco, è perciò secondo Faggioli una non solo “più attenta al sociale come esso è e come esso c’è, ma anche alla dimensione pastorale nel senso della pastoralità della dottrina”. Entrando nello specifico delle singole encicliche, il professore ha spiegato che “Evangelii gaudium, Amoris laetitia, e Gaudete et exsultate proseguono una traiettoria conciliare nell’ecclesiologia, la teologia della famiglia, e la chiamata universale alla santità”.

Papa Francesco non riduce la fede a cultura o valori morali

Entrando poi sulle tematiche ambientali, “Laudato Si’ rappresenta un passo in avanti radicale rispetto alla tradizione precedente, specialmente per quanto dice sui rapporti tra potere e conoscenza, e sulla posizione inequivoca della chiesa rispetto alle grandi questioni ambientali come questioni sociali. La pandemia in corso mostra chiaramente e conferma l’importanza cruciale di Laudato Si’”, conclude Faggioli.

“Francesco è un radicale anche nel senso che rifiuta di ridurre la fede cristiana a “cultura” o a “valori morali””. La fede cristiana è incontro con Gesù vivo e presente in mezzo a noi, e questo Papa Francesco lo sa bene, testimoniandolo nel suo ruolo di Pontefice all’umanità intera.

Giovanni Bernardi

fonte: tuttavia.eu

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