Folle festosa in Piazza San Pietro alla prima udienza di questo mese di agosto di Papa Leone XIV. Dopo l’incontro con i giovani al Giubileo, il Pontefice si lascia abbracciare dai fedeli presenti in piazza.

Tantissimi sono coloro che hanno ascoltato la sua catechesi e, ancora una volta, i bambini quanto anche alcuni gruppi di fedeli provenienti dal Perù, sono stati fra i protagonisti del giro in papamobile del Santo Padre. L’attenzione della sua catechesi di oggi è stata sul brano del Vangelo di Marco.
Nel giorno della Solennità della Trasfigurazione di Gesù, Leone ha posto l’attenzione su di un aspetto particolare della vita del Signore. Vediamo insieme di cosa si tratta e di cosa ha parlato.
Papa Leone XIV come fare spazio a Gesù nel nostro cuore
Fedeli da ogni parte del mondo, oltre che i pellegrini e i turisti dall’Italia, sono arrivati sin dalle prime luci dell’alba per ascoltare e prendere parte alla catechesi di Papa Leone XIV in questo caldo mese di agosto. La prima per il Santo Padre, dopo la gioia del milione di ragazzi arrivati a Tor Vergata per il Giubileo dei giovani.
Il Papa, accolto in modo festante, è arrivato in papamobile accolto dai fedeli e da tantissimi bambini che hanno ricevuto da lui la benedizione. L’attenzione di oggi, per la sua catechesi, Leone l’ha posta sul brano del Vangelo di Marco, brano in cui si parla della preparazione alla Pasqua, quando Gesù, dopo aver chiesto loro di andare in città, indica ai discepoli una stanza superiore già pronta.
“Gesù non affronta la sua passione per fatalità, ma per fedeltà a un cammino accolto e percorso con libertà e cura. È questo che ci consola: sapere che il dono della sua vita nasce da un’intenzione profonda, non da un impulso improvviso. Quella ‘sala al piano superiore già pronta’ ci dice che Dio ci precede sempre” – spiega il Papa.
E continua: “Ancor prima che ci rendiamo conto di avere bisogno di accoglienza, il Signore ha già preparato per noi uno spazio dove riconoscerci e sentirci suoi amici. Questo luogo è, in fondo, il nostro cuore: una ‘stanza’ che può sembrare vuota, ma che attende solo di essere riconosciuta, colmata e custodita”.

Dio conosce cosa c’è nel nostro cuore: lasciamolo entrare
Leone, poi, fa porre l’accento sul concetto della Pasqua: “[…] La Pasqua, che i discepoli devono preparare, è in realtà già pronta nel Cuore di Gesù. È Lui che ha pensato tutto, disposto tutto, deciso tutto. Tuttavia, chiede ai suoi amici di fare la loro parte. Anche oggi, come allora, c’è una cena da preparare” – spiega. Ci dice anche che non si tratta solo di preparare l’elemento liturgico, che è importante, quanto anche la “nostra disponibilità a entrare in un gesto che ci supera. L’Eucaristia non si celebra soltanto sull’altare, ma anche nella quotidianità, dove è possibile vivere ogni cosa come offerta e rendimento di grazie”.
Leone ci spiega anche che “il segreto della vita spirituale non sta nel fare di più, ma nel lasciare spazio […] Troppo spesso, infatti, confondiamo i preparativi con le illusioni. Le illusioni ci distraggono, i preparativi ci orientano. Le illusioni cercano un risultato, i preparativi rendono possibile un incontro”.
Il Papa conclude affermando che è necessario che tutti diciamo sì all’invito alla Pasqua di Gesù: “[…] Ogni gesto di disponibilità, ogni atto gratuito, ogni perdono offerto in anticipo, ogni fatica accolta pazientemente è un modo per preparare un luogo dove Dio può abitare […] Se accogliamo l’invito a preparare il luogo della comunione con Dio e tra di noi, scopriamo di essere circondati da segni, incontri, parole che orientano verso quella sala, spaziosa e già pronta, in cui si celebra incessantemente il mistero di un amore infinito, che ci sostiene e che sempre ci precede”.