Il Papa attacca i potenti perchè vogliono e alimentano le guerre per interessi personali di profitto, incuranti della crudeltà delle stesse.
«Tante persone potenti non vogliono la pace, perchè vivono delle guerre, con l’industria delle armi: guadagnano più con la guerra che con la pace. Questo è grave!». L’incontro di Francesco con settemila bambini di tutto il mondo, lunedì mattina, organizzato dalla Fabbrica della Pace in Vaticano, sulla carta era un’occasione «tranquilla». Ma col Papa non si può mai dire, infatti ha colto l’occasione per lanciare accuse non propriamente leggere. Come quella ai trafficanti di armi che preferiscono le guerre alla pace. E anche detto, ricordando quanto gli diceva un anziano sacerdote: « Il diavolo entra attraverso il portafoglio», mettendo in guardia i bambini (e gli adulti) dalla tentazione e dal peccato della cupidigia «La pace non è un prodotto industriale, ma artigianale. Si costruisce ogni giorno con il nostro lavoro, con il nostro amore, con la nostra vicinanza, con il nostro volerci bene. Pace non vuol dire che non ci siano le guerre. Con dolore ci saranno le guerre. Ma pensiamo che un giorno non ci siano le guerre».
«Un po’ di riposo»
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