Papa Francesco: “Dobbiamo guarire dall’ipocrisia”

Papa Francesco, commentando un brano del Vangelo, ci aiuta a comprendere quali siano i comportamenti del buon cristiano.

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“Dobbiamo guarire dall’ipocrisia e chi non sa farlo, non può dirsi cristiano” – ha detto Papa Francesco durante la Messa a Santa Marta.

Papa Francesco: “L’ipocrisia”

Un’omelia particolare quella di Papa Francesco: il concetto dell’ipocrisia al centro del suo pensiero. Commentando un brano del Vangelo dove si parla dei farisei, Gesù ci racconta il pranzo a casa di uno di questi: “Gesù si era seduto a tavola senza fare le abluzioni di rito. Ma Gesù non tollera atteggiamenti ipocriti: sapeva bene che era stato invitato a pranzo non per amicizia, ma perché volevano giudicarlo” – dice Francesco.

Solo Gesù è la verità, lui sa e conosce tutti. Da fuori, tutto può sembrare perfetto, ma è dentro il cuore di ognuno di noi che si annida l’ipocrisia. Essa è un linguaggio malvagio, è il linguaggio del diavolo, e Gesù subito smaschera chi è ipocrita. Lui sa che sarà proprio questo atteggiamento ipocrita del popolo d’Israele che lo porterà alla condanna a morte” – continua il Pontefice.

Guardare noi stessi e capire cosa sbagliamo

Il linguaggio ipocrita è comune, è di tutti i giorni. Non si può apparire in un modo ed essere in un altro. L’ipocrisia è un veleno sottile che ci uccide da dentro. Ma non c’è una medicina, un modo per imparare a curarsi da questo peccato? Certo: dobbiamo imparare a guardare il nostro comportamento, iniziare ad accusarci se facciamo qualcosa di sbagliato. Questo è un esercizio spirituale non comune, non abituale, ma cerchiamo di farlo: accusare noi stessi, vederci nel peccato, nelle ipocrisie, nelle malvagità. Dire a Dio: “Guarda come sono” ma con umiltà” – ha continuato Papa Francesco.

Papa Francesco: “Fare discernimento dei nostri peccati”

Cosa dobbiamo chiedere al Signore? “Un cristiano che non sa accusare se stesso, non è un buon cristiano” – ha concluso il Santo Padre.

Impariamo, dalle parole di Francesco, a guardare prima la trave che è nel nostro occhio, e poi la pagliuzza che è in quella del nostro fratello. Così saremo degli autentici cristiani.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: vaticannews.va

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