Papa Francesco e Biden: un faccia a faccia piuttosto teso e difficile

Il Santo Padre riceve in udienza in Vaticano il presidente Joe Biden e sua moglie, la First Lady Jill Biden. Sono molti i nodi irrisolti che si celano dietro questo appuntamento. 

Da quel faccia a faccia infatti potranno emergere importanti aspetti capaci di condizionare il destino del Pianeta e anche, in un certo senso, della Chiesa cattolica.

Joe Biden e Papa Francesco
Papa Francesco e Joe Biden – photo web source

Il momento storico in cui avviene questa visita del Presidente americano è infatti certamente complesso. Che il capo del Paese più potente al mondo visiti il Pontefice non è di certo una novità, ma che il leader di un partito di sinistra, sedicente cattolico ma contraddittoriamente pro-gender e pro-aborto, genera molti dubbi specialmente da parte dei fedeli che pesano e non poco sulle spalle dell’attuale Pontefice.

L’incontro che non sarà affatto semplice

Il 29 ottobre, Francesco è infatti chiamato a ribadire la ferma posizione dei cattolici su un tema delicato e importante come quello dell’aborto, che Ratzinger in passato definiì addirittura un “valore non negoziabile”, mentre Madre Teresa lo mise al primo posto tra le cause della guerra nel mondo. D’altronde nemmeno Bergoglio ci è mai andato per il sottile, affermando che è come “assumere un sicario per eliminare una vita”, attirando ovviamente contro di sé le crociate del mondo “progressista”.

Dall’altro lato, il presidente Usa Biden non sta vivendo certo un momento di popolarità, tutt’altro. Il suo gradimento da parte dell’elettorato democratico e della popolazione americana è infatti ai minimi storici. Le aspettative che Biden aveva infatti suscitato prima dell’elezione sembrano essere ad oggi in gran parte disattese, e ciò crea un risentimento che di certo non gioca a favore della sua fazione politica.

La tradizione vicinanza tra Usa e Vaticano sembra incrinarsi

Non bastasse tutto questo, la tradizione vicinanza tra Usa e Vaticano sembra incrinarsi, non solo per quanto riguarda questione etiche e morali come quelle citate sopra, ma anche per fattori più propriamente diplomatici, come ad esempio la vicinanza dell’attuale Papa con i movimenti popolari latino americani o il tentativo di avvicinarsi alla Cina, con l’accordo firmato nel 2018 sulla nomina dei vescovi e rinnovato lo scorso anno.

La Chiesa cattolica oggi non guarda più infatti solamente ad Occidente ma al mondo intero, e un presidente americano che vuole accreditarsi nel migliore dei modi presso la Santa Sede deve presentarsi nella maniera più credibile possibile. Se non altro, rispettando il Catechismo della Chiesa cattolica. Per Biden, però, la situazione è tutt’altro che semplice.

La dura resistenza del popolo dei fedeli cattolici nel Paese

Nel suo Paese infatti lo scisma all’interno dell’episcopato nazionale è piuttosto forte, con una componente maggioritaria dei vescovi che non solo non gradiscono le sue posizioni ma pensano che sia addirittura corretto, dottrinalmente parlando, negare la Comunione stessa al capo del Partito democratico e presidente Usa.

A breve infatti avrà luogo, nella prossima conferenza dei vescovi cattolici statunitensi a Baltimora, una dura discussione a proposito del documento sull’Eucaristia che alcuni vescovi vorrebbero approvare al fine di escludere dal ricevere la comunione a Messa i politici cattolici a favore dell’aborto legale. Tra questi, il presidente Joe Biden e la presidente della Camera Nancy Pelosi, del suo stesso partito.

Vescovi locali che hanno espresso posizioni estremamente dure

Biden non può di certo smarcarsi, perché colossi abortisti come Planned Parenthood hanno un legame inestricabile con i progressisti americani, a causa dell’ingente potere economico che detengono e che proviene proprio dal mercato dell’aborto. Una realtà che per i cattolici è, a dir poco e indiscutibilmente, ignobile. Su questo, la Chiesa è chiamata a rispettare il tradizionale insegnamento cattolico sull’aborto, e lo stesso il Papa. Non c’è via d’uscita.

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Si tratta anche di una questione del sentire “popolare” a cui Papa Francesco tiene molto e che in alcuni casi ha elevato addirittura a categoria teologica. Negli Stati Uniti, ci sono vescovi locali che hanno espresso posizioni talmente dure sull’argomento che se solamente Biden si presentasse a Messa anche una sola volta rischierebbe un vero e proprio incidente “diplomatico” con la Chiesa locale. Ci sono sacerdoti che hanno esteso questo divieto intransigente anche solamente a chi, tra i fedeli, appoggiano partiti che sostengono l’aborto, come i democratici.

L’inaccettabile posizione radicalizzata dei democratici sull’aborto

Tra i più accesi membri della Chiesa cattolica in America più contrari alla Comunione per Biden c’è l’arcivescovo e nunzio Carlo Maria Viganò, sostenitore dell’ex presidente Trump, che dal suo canto, può portare a suo favore il fatto che la Corte Suprema degli Stati Uniti, la cui maggioranza conservatrice è composta da cattolici nominati dai presidenti repubblicani, nei prossimi mesi potrebbe pronunciarsi sulla sentenza di legalizzazione dell’aborto “Roe v. Wade” del 1973. Abbattendola.

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Nel Partito democratico il sostegno all’aborto si è invece così radicalizzato che Biden ha parlato di un’eventuale abrogazione della legge sull’aborto da parte dei giudici come di “un caos costituzionale”. In questo contesto a dir poco difficile, e con le promesse di Biden su migranti, pace, relazioni internazionali (basti pensare al ritiro degli Usa dall’Afghanistan che ha creato violenze e il riaccendersi del fondamentalismo islamico) quasi interamente disattese, non si capisce come Biden possa riuscire a ripristinare il rapporto privilegiato, che era invece tale in precedenza, con i cattolici e con il Vaticano.

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