Papa Francesco da Fazio: la guerra è il sintomo, la malattia vera è ben più grave

Il Papa Torna in TV, intervistato da Fabio Fazio risponde su temi di attualità esprime le sue più grandi paure e la sua incondizionata fiducia in Dio amore.

Mamme che perdono i figli, bambini che non sanno ridere, migranti torturati e umiliati, di cosa ha bisogno la Chiesa di oggi, sono alcuni dei temi che ha affrontato il Santo Padre, insieme alla confessione delle sue più grandi paure.

Papa Francesco in TV
Papa Francesco in TV (Photo web source)

Respiro affannato ma col cuore aperto e disponibile, così si mostra Papa Francesco in Tv

L’orrore della guerra

Il tema su cui si incentra gran parte dell’intervista del Santo Padre, condotta dal noto Fabio Fazio, è stato la guerra e le sue conseguenze.

Il Papa esprime il suo profondo dolore per tutte le vittime, pensa alle mamme che perdono i figli, i bambini torturati e uccisi e quelli che sopravvivono che non sanno più ridere, giocare, sognare. Città distrutte, generazioni di uomini annientate. Pensa anche alla potente industria bellica che attualmente produce ricchezza e finché c’è chi si arricchisce le guerre non finiranno mai. Ricorda il dramma dei migranti. Emigrare è un diritto ma deve essere frutto di una scelta libera non dettata dal dramma e dalla violenza. Le storie dei migranti non devono essere dimenticate, mentre il mondo di oggi, denuncia il Pontefice, preferisce il muro dell’omertà e del silenzio. Se non diamo voce a tutto il dolore che c’è nel mondo siamo complici di quei crimini anche noi, è quanto si evince dalle sue parole.

La guerra è ciò che spaventa di più il Santo Padre, ed ha ragione perché egli sa benissimo che la guerra è il sintomo, la malattia vera è ben più grave. Le guerre non sono solo quelle che si combattono con le armi, la guerra è conseguenza dell’assenza di Dio dal cuore delle persone. Del resto anche il Vangelo ci ha detto che dobbiamo cercare prima il Regno di Dio e la sua giustizia, poi le altre cose: la pace tra i popoli, la giustizia, ecc., ci saranno date in aggiunta. Quindi fa bene il Papa a denunciare questo sintomo inquietante!

Il male e l’inferno

L'inferno esiste
L’Inferno esiste (Photo web source)

La domanda che tutti ci portiamo nel cuore è stata posta al Papa in persona. Se l’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio perché è capace di tanto male?

Il pontefice ricorda che l’essenza di Dio è amore che accoglie, compassione che perdona, misericordia che abbraccia.  Dio dona all’uomo la libertà. Ma attenzione la libertà non è un dono che Dio ci fa per scegliere tra il bene e il male. Dio ci dona la libertà per scegliere il bene, quando l’uomo abusa della sua libertà, la tradisce, fa quello che noi chiamiamo male. Quindi il male, come ci insegnava sant’Agostino è l’assenza del bene ed è la cosa più terribile che possa esistere.

Proprio questo discorso permette al Papa di condividere un suo pensiero: immagina l’Inferno vuoto!

Piacerebbe a tutti pensare che l’inferno sia vuoto, però attenzione il Papa ha precisato che non è un dogma di fede ma un suo sogno. Purtroppo l’Inferno esiste ed è per quelle persone che si ostinano a rifiutare il perdono di Dio, il suo amore, la sua correzione. Precedentemente il Papa ha precisato che, se Dio castiga lo fa come fanno mamma e papà quando puniscono i figli. Lo fanno con dispiacere ma per educarli, così Dio. Il problema è quando la persona si ostina a rifiutare la correzione e perseverare nel male. Chi muore in questo stato entra nell’eternità con questo rifiuto. È la cosa più terribile che possa esistere ed è anche la cosa per la quale ci dobbiamo impegnare a pregare: la conversione dei cuori induriti, ma finché sono qui sulla terra. Dio è buono e misericordioso, dà tempo; ma è anche giudice e il Suo giudizio sarà secondo verità. Lascerà che ognuno viva le conseguenze delle proprie scelte.

Quindi non è Dio che castiga e condanna, è l’uomo con le sue scelte che rifiuta la salvezza che offre a tutti

Dio accoglie tutti

Dio accoglie TODOS
Dio accoglie TODOS (Photo web source)

Qualche parola anche sulle polemiche sollevate dall’apertura ad estendere la benedizione alle coppie irregolari e alle persone omosessuali. Papa Francesco torna sul: Todos, Todos, Todos, di Lisbona. Ricorda che Gesù su quella croce ha versato il suo sangue per tutti e non vuole che nessuno vada perduto. Benedire le persone è segno della mano tesa del Signore nei confronti di tutti, perché tutti siamo peccatori. Certo la Grazia vuole agire ma non lo può fare automaticamente c’è pur sempre bisogno dell’impegno di ciascuno. Tutti siamo peccatori ma siamo chiamati ad un grande sforzo per crescere nello spirito. È come l’allenamento di un atleta, richiede sforzo costante, sacrificio, dolore, rinunce, ma alla fine sai che ne vale la pena perché il premio in gioco è la beatitudine eterna.

Anche il Papa in persona si sente fragile e sente così tanto il peso della responsabilità e la paura di fallire nella sua missione da chiedere continuamente preghiere per lui. È quanto egli stesso svela, ma poi precisa: “pregate per me, non contro di me”.

La sua dolce ironia chiude l’intervento televisivo.

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