Padre uccide la figlia due settimane dopo averne ottenuto l’affidamento con il compagno

Lo scorso 25 maggio è accaduta una tragedia che non trova giustificazioni: Scully-Hicks e compagno, coppia omosessuale che due settimane prima aveva ottenuto l’affidamento in adozione di una bambina, hanno chiamato i soccorsi dicendo che la loro figlia non respirava più. I soccorsi sono giunti a casa della coppia intorno alle 6:20 e, dopo aver stabilizzato la piccola ed averla intubata, l’hanno caricata sull’ambulanza per portarla d’urgenza allo University Hospital of Wales (in provincia di Cardiff). Nonostante i paramedici abbiano fatto l’impossibile per tenerla in vita, la bambina è morta poco prima dell’arrivo in ospedale ed è stata dichiarata morta.

Ciò che lascia basiti di questa tragedia non è solo la morte di una bambina così piccola (doveva compiere ancora un anno), ma le cause che l’hanno portata alla morte. Dall’autopsia, infatti, è risultato evidente che la bambina era vittima di violenze fisiche continue e per tal motivo i due uomini sono accusati di omicidio volontario. Questa l’accusa mossa da Paul Lewis (Queen’s Conselor) a Scully-Hicks, l’uomo che aveva ottenuto la custodia della bambina: “Sono state ripetute persecuzioni che hanno causato la morte di Elsie, ferite che lei ha inflitto poco prima di chiamare i servizi di emergenza quel giorno. Noi sosteniamo che quel giorno non era la prima volta che lei usava violenza contro la bambina, né che fu la prima volta che lei ha causato gravi ferite. Noi affermiamo che le sue azioni nel tardo pomeriggio / sera del 25 maggio sono il tragico culmine di un corso di comportamento violenti da parte sua verso un bambino indifeso – un bambino che avrebbe dovuto amare e proteggere, ma che invece aveva aggredito, abusato e in ultima analisi assassinato”.

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