“Non è una persona come lo è una persona umana. È una maniera del male di essere presente nella vita umana.
Il bene e il male sono in lotta permanente nella coscienza umana, e abbiamo dei modi per indicarli. Riconosciamo Dio come buono, interamente buono. I simboli sono parte della realtà, e il diavolo esiste come realtà simbolica, non come realtà personale”.
Sono state queste le parole di Padre Arturo Sosa Abascal, Padre Generale della Compagnia di Gesù, che hanno scandalizzato il mondo.
Parlava del diavolo e ribadiva, al 48° Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione, la sua esistenza solo simbolica.
In un batter d’occhio, il Gesuita ha dato forza a coloro che vogliono farci pensare che il diavolo sia solo un personaggio inventato per intimorire i fedeli, annullando la meticolosa e pericolosa opera che, ogni giorno, compiono i sacerdoti esorcisti.
Il diavolo: solo un simbolo del male?
Se il diavolo fosse solo il simbolo del male, come afferma Padre Sosa, e non il male stesso, non potrebbe inveire contro il genere umano, non potrebbe minarne la fede o la spiritualità, dunque, non ci sarebbe ragione di compiere dei riti di liberazione e di esorcismo.
Ma Padre Sosa nega, così, la stessa Parola di Dio che, il lungo e in largo, parla di possessioni e tranelli demoniaci.
Sua è anche la seguente affermazione: “Dal mio punto di vista, il male fa parte del mistero della libertà. Se l’essere umano è libero, può scegliere tra il bene e il male. Noi cristiani crediamo che siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, per cui Dio è libero, ma Dio sempre sceglie di fare il bene perché è tutto bontà”.
Quindi, potremmo dedurre che, secondo le parole di Padre Sosa, Dio potrebbe anche scegliere di fare del male, uno di questi giorni?
Le parole del Padre Generale della Compagnia di Gesù non trovano riscontro nella nostra dottrina e confondono coloro che non la conoscono ancora. I cristiani, infatti, sono tenuti a fare una netta distinzione tra bene e male. Sanno che l’Angelo decaduto e i suoi adepti divennero tali per essersi ribellati a Dio, nostro e loro Creatore, con superbia e violenza.
Padre Sosa vs Papa Francesco
Padre Sosa rischia di mettere in ridicolo anche le affermazioni del Santo Padre Francesco e dei suoi predecessori, che tanto hanno lavorato per fare in modo che le persone comuni si rendessero conto che il demonio è un agente reale e distruttore nelle nostre vite terrene. E’ colui che mira a deviarci dal progetto divino.
Il Presidente dell’AIE (Associazione Internazionale Esorcisti), Padre Bamonte ha ribadito il concetto, riferendosi a ciò che è stato affermato dalla Conferenza Episcopale Italiana e promulgato dalla Santa Sede, il 22 Novembre del 1998: “Il discepolo di Cristo, alla luce del Vangelo e dell’insegnamento della Chiesa, crede che il Maligno e i demoni esistono e agiscono nella storia personale e comunitaria degli uomini.
Il cristiano crede nell’esistenza del diavolo
Il Vangelo, infatti, descrive l’opera di Gesù come una lotta contro Satana. Anche la vita dei suoi discepoli comporta una battaglia che “non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male (Ef 6, 12)”.
“Se è vero che nei confronti del magistero ordinario bisogna rapportarsi con “ossequio di intelletto e volontà”, bisogna considerare, infatti, che il magistero solenne espresso nel Concilio Lateranense IV su angeli e demoni implica una vincolante adesione di fede. La posizione di Abascal, pertanto, si pone all’infuori del magistero ordinario e straordinario-solenne”.
Come dimenticare, del resto, le parole di Paolo VI: “Attraverso qualche fessura, il fumo di satana è entrato nella Chiesa”, dell’omelia del 29 Giugno del 1972? Lui definì satana “un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa”.
E quel fumo di cui parlava sembra aver avvolto, oggi, anche il primo dei Gesuiti!
Antonella Sanicanti
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI