Padre Cantalamessa: L’importanza dello Spirito Santo nella vita dei credenti

 

Durante la prima Messa del periodo di Quaresima officiata da Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, si è riflettuto ancora una volta sul ruolo dello Spirito Santo già oggetto di discussione delle omelie dell’Avvento. In questo caso, però, il Parroco si è soffermato sul ruolo che questo ha di rivelatore del mistero di Cristo: “O Dio nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi ai tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita”.

Dopo questa invocazione iniziale Padre Raniero si sofferma sul rapporto di correlazione tra lo Spirito Santo e Gesù Cristo nel momento della crocifissione e della resurrezione, egli spiega che senza lo Spirito Santo nessuno degli apostoli avrebbe compreso il mistero di Cristo e la sua dottrina non si sarebbe diffusa, inoltre, aggiunge che senza di esso il messaggio già condiviso dal Messia non potrebbe ravvivarsi e vivificarsi nelle successive generazioni.

L’ultima affermazione serve al francescano per effettuare una chiarificazione, egli sostiene che al giorno d’oggi si crede che lo Spirito Santo aggiunga qualcosa al messaggio di Cristo, ma egli ribadisce che nulla di tutto ciò è vero perché il messaggio è sempre quello, cambia solo il modo di diffonderlo in base ai tempi. Chiarito questo, Padre Raniero si sofferma sulla duplice natura della conoscenza di Cristo, che è sia soggettiva che oggettiva: se la prima si connota in quello che Gesù fa per me, la seconda rappresenta la conoscenza della sua persona, del suo mistero e del suo essere.

Il frate cappuccino parla ai presenti di come la percezione di questa duplice natura è cambiata nel corso dei secoli. In un primo periodo venne dato maggiore risalto alla dottrina dogmatica e quindi alla conoscenza ecclesiale ed oggettiva della figura di Cristo. Allo stesso modo lo Spirito Santo era visto come illuminatore ed ispiratore delle due verità su Gesù.

Questa situazione cambiò con l’avvento del protestantesimo, i luterani spostano la conoscenza a livello soggettivo perché credono che conoscere Cristo sia possibile solo attraverso alle opere che esso compie per noi. Dunque in questo periodo la prova delle verità della chiesa viene data dallo Spirito Santo attraverso l’azione che esso compie nei cuori dei singoli.

Il terzo cambiamento, dice Cantalamessa, avviene nel periodo dell’illuminismo in cui torna la ricerca oggettiva della conoscenza di Cristo, ma questa viene fatta solo attraverso un analisi storica della sua figura. Si abbandona, quindi, l’aspetto religioso e lo Spirito Santo diventa quello della ragione.

Chiaramente quest’ultima visione, che ancora oggi fa parte della società, è sbagliato, perché, dice il Sacerdote: “Gesù non è semplicemente vissuto nella storia, ma ha creato una storia, e vive ora nella storia che ha creato, come un suono nell’onda che ha provocato”. Al giorno d’oggi si deve quindi puntare sulla doppia conoscenza classica della figura di Cristo ripartendo dal concetto biblico che Gesù è il Signore e che per entrare a far parte del mondo che lui ha creato dopo il suo sacrificio bisogna farsi guidare dallo Spirito Santo in un costante esercizio di fede.

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