Padre Angelo torna a far chiarezza su un dubbio che percuote molti fedeli: il Dio neotestamentario è più clemente di quello veterotestamentario? Per il Reverendo Padre, la risposta ce la da Maria nel Magnificat.
Prendendo spunto da un’esplicita domanda postagli da un fedele, il Reverendo Padre Angelo dei domenicani parla, facendo chiarezza sull’argomento, dell’operato di Dio nell’Antico e nel Nuovo Testamento. In realtà, anche se molti tendono a pensare a un modo differente di operare nei due contesti, Padre Angelo riprende alcuni esempi dove si chiarisce che l’operato è il medesimo, sempre. Il più emblematico tra questi è rappresentato dalle parole della Vergine Maria nel Magnificat.
La Madonna, nel Magnificat, ci testimonia la fedeltà di Dio nei confronti degli oppressi, degli umili e degli ultimi. Le parole della Vergine sono tratte dal Vangelo di Luca e ci ricordano come Dio ha soccorso Israele, suo servo, e gli ha ricordato la sua misericordia. Così come aveva fatto con Abramo e con la sua discendenza, per sempre. La Chiesa, ricorda inoltre Padre Angelo, rinnova nel vespro quotidiano, il Cantico di Maria. Si tratta di “una storia che si rinnova senza sosta, giorno dopo giorno”.
Il trionfo dei malvagi, ci ricorda il Reverendo Padre, è solo apparenza. Nel menzionare l’esempio riportatogli dal fedele in merito alla Shoah, Padre Angelo risponde: “Coloro che l’hanno causata, sono poi stati premiati? Anzi, dove sono costoro?”. Anche nel Nuovo Testamento, Dio esalta gli umili e umilia i superbi. Le Parole di Maria sono esempio lampante che solo all’apparenza i malvagi sembrano trionfare. Tutto ciò è testimoniato, poi, nelle pagine veterotestamentarie, precisamente nel Salmo 37.
Siamo tutti testimoni di quanto raccontato nel Salmo 37, ovvero: “Ho visto un malvagio trionfante […]. Sono ripassato ed ecco, non c’era più, l’ho cercato e non si è più trovato”. Anche questo passo, così come le parole della Vergine nel Nuovo Testamento, raccontano la medesima storia.
Allora è necessario, ci insegna Padre Angelo, un cambio di prospettiva. Siamo noi a dover guardare gli eventi con lo sguardo di Maria, con impresse nel cuore e nella mente, le parole del Magnificat. Allora, sapremo renderci conto che Dio opera sempre nel medesimo modo, umiliando i superbi ed esaltando gli umili.
Fabio Amicosante
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