Oggi 30 maggio: Santa Giovanna d’Arco animata dall’amore per Gesù

Santa Giovanna d’Arco fu una celeberrima patriota francese, che finì arsa viva sul rogo, dopo avere giocato un ruolo decisivo nella guerra dei Cento Anni.

Giovanna d'Arco
Giovanna d’Arco – photo web source

Di certo, avrebbe meritato una sorte migliore rispetto a quella di finire in mano agli inglesi, rifiutata dai suoi stessi compatrioti ed infine giustiziata. Non fu in sostanza una “martire” in senso cristiano, non venne cioè uccisa in odio alla fede ma per più banali motivi politici, in cui giocò un ruolo centrale certamente la sua determinazione e il coraggio di combattente.

Nacque nel 1412 in Francia, a Domrémy, da una famiglia contadina e visse un’infanzia felice, ma turbata dal pericolo dell’invasione lorenese e dalla Guerra dei Cento Anni. La Francia viveva infatti le divisioni insorte fra la casa d’Orléans e quella di Borgogna, che portarono all’assassinio del duca da parte del futuro Carlo VII.

Dopo numerosi colloqui non trovarono ombre su di lei

Vicende che segnarono il legame tra borgognoni e inglesi, così i britannici portarono avanti la battaglia per conquistare il trono di Francia. Giovanna, allora quattordicenne, dal 1426 iniziò a udire delle misteriose voci celesti accompagnate da bagliori di luce. Solamente due anni dopo fu invitata a presentarsi volontariamente alle autorità militari allo scopo di “salvare la Francia”.

Nel 1429 Giovanna riuscì ad ottenere un colloquio segreto con Carlo VII, re di Francia dal 1422 al 1461, guadagnandosene la stima, e finendo a Poitiers per farsi sottoporre ad alcuni esame da parte di teologi circa la sua fede ed i suoi costumi. Questi però non trovarono alcuna ombra in Giovanna, e decisero di sfruttare al meglio i suoi carismi.

Presto il carisma di Giovanna venne attaccato da molte parti

Giovanna, da sua parte, chiese che delle truppe fossero messe a sua disposizione per liberare Orléans. Si vestì di un’armatura bianca e cavalcò alla loro testa con uno stendardo recante i nomi di Gesù e Maria. La spedizione militare ebbe successo ed Orléans fu liberata, certamente grazie all’intervento di Giovanna che fu in grado di risollevare notevolmente il morale francese permettendo a tutti di percepire l’aiuto divino.

L’entusiasmo popolare crebbe ancora e si giunse alla liberazione di Reims. Carlo VII fu incoronato con accanto Giovanna ed il suo stendardo. Il mondo maschilista di corte, l’esercito e persino la Chiesa stessa guardava Giovanna con forte sospetto, e presto il suo carisma fu ridimensionato. Quando liberò Compiègne, il ponte levatoio fu sollevato prima che Giovanna potesse mettersi in salvo, finendo catturata dai borgognoni. Il 21 novembre 1430 venne venduta agli inglesi.

Condannarono Giovanna come eretica, e lei morì da santa

Questi ultimi volevano che Giovanna venisse condannata quale ribelle o eretica, e la misero a processo, che terminò con una “rozza e sleale ricapitolazione dei fatti”. L’università di Parigi la denunciò duramente. Giovanna non si fece fermare e tornò ad indossare gli abiti maschili, divenuti ormai provocatori. Lei confermava di agire agito per mandato di Dio stesso, che le aveva affidato tale missione.

I giudici condannarono Giovanna d’Arco come eretica recidiva ed il 30 maggio 1431. Non era ancora ventenne quando venne arsa via sul rogo nella piazza del mercato di Rouen. Lei, però, tenne un comportamento assolutamente esemplare fino alla fine. Chiese che un domenicano tenesse elevata una croce, e morì atrocemente invocando il nome di Gesù. Un funzionario reale inglese commentò: “Siamo perduti, abbiamo messo al rogo una santa”.

LEGGI ANCHE: Oggi 30 aprile: Beato Benedetto da Urbino e il suo odio radicale per il peccato

Venti anni dopo il caso finì alla Santa Sede sulla spinta della madre e dei due fratelli, e venne riaperto. Papa Callisto III nel 1456 riabilitò l’eroina francese, e si trattò di una premessa per una sua definitiva glorificazione. Fu San Pio X a beatificare Giovanna d’Arco nel 1910, poi nel 1920 Benedetto XV la proclamò “santa”.

Giovanni Bernardi

Impostazioni privacy