Oggi 28 settembre è San Venceslao: il duca operatore di pace che liberò gli schiavi

San Venceslao fu un duca boemo che governò cristianamente e si adoperò per il riscatto degli schiavi pagani trasmettendogli la fede e generando conversioni. 

San Venceslao
San Venceslao – lalucedimaria.it

È del X secolo il santo che si ricorda oggi, 27 settembre, san Venceslao, duca di Boemia. Cresciuto cristianamente dalla nonna Ludmilla, ebbe presto doti di grande santità. Ancora molto giovane si ritrovò a succedere al padre Vratislav nel governo del Paese.

Dovette subire le preferenze della madre, Drahomira, per il fratello Boleslao e la rivalità con lui che la donna stessa fomentava. L’odio arrivò a tal punto che Venceslao fu assalito dal fratello che gli tese un agguato mentre lui si stava recando da solo in chiesa nelle prime ore del giorno per recitare il Mattutino.

Santo di oggi 28 settembre: San Venceslao

Il fratello lo colpì con la spada, ma Venceslao riuscì in un primo momento a difendersi, prima di soccombere martire. La madre era una donna tanto cattiva che fece uccidere la suocera, ovvero la nonna di Venceslao, Ludmilla, che invece era una fervente cattolica, pia e amorevole.

L’epoca in cui visse era quella degli albori del cristianesimo in Boemia e l’attività apostolica, l’evangelizzazione risultavano attività molto pericolose perchè i pagani ostacolavano e avversavano fortemente la fede cristiana.

Lui però si spendeva tenacemente per far conoscere la Parola di Dio e portare l’amore di Cristo agli altri. Anche quando fu al governo del suo Paese la sua religiosità non fu in alcun modo messa da parte, anzi. Promosse la fede cristiana sia sotto il profilo religioso che culturale nel suo popolo .

Si adoperò attivamente per la cristianizzazione del Paese, e per farlo chiamò anche missionari tedeschi che lo aiutassero nell’impresa. La tradizione lo ricorda come un valoroso, coraggioso e generoso duca.  Quando ci fu una dura lotta contro un altro duca boemo, Venceslao, per evitare la guerra, gli propose di risolvere la controversia con un duello tra loro due, in modo da non sacrificare tante vite di soldati. Era disposto a perdere la sua vita pur di non suscitare una guerra che avrebbe inevitabilmente comportato lo spargimento di sangue di molti.

Operatore di pace, viene tradito dalla famiglia

Questo gesto sembra che si rivelò molto potente perché il nemico ne rimase a tal punto colpito che procedette ad una riconciliazione. Aver cercato di evitare la guerra ha prodotto di fatto la pace. Dato che era un governante giovane, dallo stile elegante e attraente, era diventato ben presto un modello per i suoi sudditi.  

Il Martirologio Romano ricorda le sue imprese da buon governante e la sua opera di liberazione degli schiavi: “uomo di pace nell’amministrare il regno e misericordioso verso i poveri e riscattò in massa gli schiavi pagani in vendita a Praga, perché fossero battezzati“..

Ma è dalla sua famiglia che ricevette gli attacchi più duri. Anche la nobiltà, per invidia della sua popolarità e del suo successo, e perchè non tollerava la sua religiosità, lo attaccava e si schierava dalla parte del suo fratello minore Boleslao che gli era contro. 

Il fratello organizzò una congiura per ucciderlo e, come ricorda, sempre il Martirologio Romano “dopo avere affrontato molte difficoltà nel governare i suoi sudditi e nell’educarli alla fede, tradito da suo fratello Boleslao, fu ucciso in chiesa a Stará Boleslav in Boemia da alcuni sicari“. Invitato al castello di Stará Boleslav volevano dapprima ucciderlo durante il pranzo, macredettero che lui avesse scoperto il complotto.

Attesero perciò il momento di ucciderlo mentre andava in chiesa a pregare. Secondo un racconto popolare fu Boleslao a cercare per primo di colpirlo, ma Venceslao reagì  per difendersi e lo gettò in terra facendogli perdere la spada. Subito dopo, in segno di perdono, la prese e la restituì al fratello, che di tutta risposta lo colpì a morte.

La canonizzazione avvenne nel 1729 come martire per la fede, ma già dal X secolo nacque un culto alla sua persona e fu venerato come santo.

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