Fondatrice dell’istituto religioso delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, è anche una religiosa mistica. È venerata, infatti, per il dono delle stimmate che la Beata ha ricevuto in vita.
Ogni Venerdì Santo, la beata vede impresse sul suo corpo le stimmate che, il giorno dopo, scompaiono.
In questo diciannovesimo giorno del mese di giugno, la chiesa venera la Beata Elena Aiello. Cresce in un ambiente esemplarmente cristiano. Rimasta orfana di madre nel 1905, matura in seguito la decisione di abbracciare la vita religiosa, facendo il suo ingresso, il 18 agosto 1920, nell’istituto delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue a Nocera dei Pagani, in provincia di Salerno.
Sopraggiungono, però, gravi malanni fisici, tra i quali un tumore allo stomaco e diversi interventi chirurgici, la costringono a lasciare il monastero. Contro ogni aspettativa giunge la guarigione, che è da lei stessa attribuita a Santa Rita, e il 2 marzo 1923, secondo quanto riferiscono i suoi biografi, Elena riceve le stigmate, che le vengono donate ogni Venerdì santo, scomparendo il sabato santo.
Trasferitasi a Cosenza insieme ad un’amica, fonda con lei l’Istituto delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Nella regola indica come riferimenti spirituali la Passione di Gesù e la carità testimoniata da San Francesco da Paola.
Elena Aiello, conosciuta come la “Monaca Santa”, dedica la sua vita all’accoglienza, in particolare dei bambini abbandonati, istituendo per gli orfani alcuni istituti e aprendo un Istituto Magistrale per le ragazze che escono dall’orfanotrofio.
Recatasi a Roma per l’apertura di un nuovo istituto, vi muore il 19 giugno 1961. Le sue spoglie sono custodite nella Cappella della Casa Madre a Cosenza. Da allora risultano testimonianze di conversioni e guarigioni miracolose, attribuite alla sua intercessione.
Accogli,
Dio Onnipotente e misericordioso,
l’umile e fiduciosa preghiera
che noi Ti rivolgiamo
per l’intercessione
della Beata Madre Elena Aiello
Tua serva fedele,
segnata nel corpo e nello spirito,
dalle sofferenze di Cristo Crocifisso.
Tu, che l’hai prescelta,
quale vittima paziente
per l’avvento del Tuo Regno
e la redenzione degli ultimi,
concedi la grazia che con fede attendiamo.
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