Oggi 18 agosto è Sant’Elena: l’imperatrice che diffuse il Cristianesimo

Madre dell’imperatore Costantino, Sant’Elena fu una donna di fede che promosse la diffusione del Cristianesimo e trovò varie reliquie.

Sant'Elena imperatrice
Sant’Elena imperatrice – lalucedimaria.it

Oggi, 18 agosto, si ricorda Sant’Elena imperatrice, madre di Costantino, sotto il cui impero il cristianesimo ebbe un importante riconoscimento e potè godere di un tempo di pace in cui prosperare, dopo i secoli delle terribili persecuzioni.

Si chiamava Elena Flavia e si pensa fosse nata all’incirca nella metà del III secolo in Bitinia, a Depramim. Proveniva da una famiglia di umili condizioni e faceva la locandiera in un posto misero, nei pressi di una stalla in cui c’erano gli animali.

Il matrimonio con Costanzo Cloro, ufficiale romano, elevò la sua condizione sociale anche se non fu ben accettata. Si trattava infatti di un cosiddetto matrimonio morganatico, in quanto lei apparteneva ad un ceto inferiore.

Santo di oggi 18 agosto: Sant’Elena imperatrice

Nonostante fosse stato un matrimonio d’amore le difficoltà che dovette subire furono molte, perfino il ripudio per ragioni di Stato. Infatti il marito, dopo che nel 280 venne alla luce il figlio Costantino, si trovò costretto dalle circostanze a ripudiare Elena per sposare la figliastra dell’imperatore Massimiano Erculeo, Teodora.

Elena così fu tenuta lontana dalla corte, a vivere in semplicità altrove. La sua vita cambiò però radicalmente quando suo figlio, una volta adulto, divenne imperatore sconfiggendo il rivale Massenzio. Lei era quindi la madre dell’imperatore e le spettò un posto di grande privilegio sociale.

Venne ricoperta di grandi onori e prese il titolo di “Augusta”. La sua immagine fu impressa nelle monete dell’impero, a lei era concesso di accedere ai tesori imperiali: fu ripagata delle umiliazioni subite precedentemente, con il ripudio.

L’umiltà e la scoperta delle reliquie

Sant’Elena però non si insuperbì e mantenne un profilo di grande umiltà anche avendo pieni poteri. Non indossava abiti lussuosi, ma preferiva vesti semplici e modeste. Inoltre, era una donna di fede e di grande carità e ospitava nel palazzo di corte poveri e bisognosi. 

Si narra che a tavola si servisse personalmente, in tutta semplicità e affabilità. Sono diverse le opere a cui diede vita nella promozione e diffusione della religione cristiana. Quando salì sul Golgota con l’intenzione di togliere i segni che i pagani avevano lasciato in quel luogo sacro, si racconta che trovò la Croce di Cristo.

A confermare che fosse proprio quella vera si narra di un miracolo che vi accadde. Si dice che su quella croce vi fu posto un cadavere che prodigiosamente tornò in vita, o più verosimilmente si parla di una persona malata che al contatto con quell’oggetto ritenuto quello in cui fu crocefisso Gesù, guarì immediatamente.

Le grandi opere per il cristianesimo

Non solo la Croce, ma sembra che sul monte l’imperatrice fece anche la scoperta della presenza dei chiodi che furono conficcati nel corpo del Signore. Li diede in dono al figlio che li fece incastonare nella Corona Ferrea, oggetto che oggi si trova custodito all’interno del Duomo di Monza. 

La santa imperatrice ordinò la costruzione di alcune importanti basiliche: quella dell’Anastatis, ovvero della Resurrezione, quella della Natività a Betlemme e quella dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi. Il Martirologio Romano ricorda questi fatti e li menziona nell’enunciazione della sua memoria liturgica. 

Oltre a ricordare le sue attività caritative scrive, infatti che Sant’Elena “si adoperò con singolare impegno nell’assistenza dei poveri; piamente entrava in chiesa mescolandosi alle folle e in un pellegrinaggio a Gerusalemme alla ricerca dei luoghi della Natività, della Passione e della Resurrezione di Cristo onorò il presepe e la croce del Signore costruendo venerande basiliche”.

Ebbe una lunga vita che si pensa si concluse intorno agli 80 anni, quando morì assistita amorevolmente dal figlio imperatore. Era circa il 329. Non si conosce con precisione il luogo della sua morte.

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