La decisione di accogliere la tematica dell’omosessualità e delle nozze gay all’interno della pastorale del sinodo dei giovani ha generato tensioni e creato due fazioni contrastanti.
Ci sono volute alcune settimane di discussione e confronti sulla necessità o meno di inserire la tematica nella riunione, ma alla fine è stata presa la decisione che all’interno del sinodo dei giovani si parlerà del tema dell’omosessualità e delle nozze gay. Ad annunciarlo è stato il nuovo prefetto del dicastero della comunicazione del Vaticano Paolo Ruffini nel briefing con la stampa di oggi: “È stato detto che i temi dell’omosessualità e dei matrimoni dello stesso sesso non possono essere lasciati fuori dalla pastorale”.
Sinodo dei giovani si parlerà di Nozze Gay: le critiche di parte del clero
La decisione di inserire la tematica delle nozze gay all’interno del sinodo ha un’importanza in un certo senso storica, mai prima di oggi infatti era stato permesso di discutere di un simile argomento all’interno di una riunione della Chiesa né tanto meno di inserirla nei documenti ufficiali. Nei mesi scorsi, ad esempio, è stato più volte proibito inserire nei documenti della Chiesa il termine ‘Gioventù Lgbt‘ in riferimento ai ragazzi che manifestano tendenze omosessuali, impedimento che verrà tolto proprio in occasione del sinodo.
La decisione di ammettere all’interno di un sinodo per i giovani un simile argomento non è stata presa favorevolmente da tutti gli esponenti della Chiesa: i membri appartenenti a l’ala più conservatrice del Vaticano ritengono infatti che tale tematica sia tabù (tra i più contrari l’arcivescovo di Philadelphia Charles Chaput), poiché come insegna la dottrina della Chiesa “L’omosessualità è un atteggiamento” il che presuppone che non debba essere considerata come tema da trattare, tanto meno possono essere prese in considerazione le nozze gay.
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Luca Scapatello
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