Perché non bisogna parlare direttamente al demonio

Dobbiamo essere pronti anche sugli attacchi che potremmo ricevere dal nemico per eccellenza dei seguaci di Cristo.

Demonio non parlare

Se vogliamo essere dei cristiani maturi e consapevoli, dobbiamo istruirci. Il nostro principale avversario, infatti, è il demonio.

Lui è il Principe di questo mondo, che, come tale, si insinua nelle “cose di questa vita terrena” e, subdolamente, si presenta a noi, mascherato da agnello. Semmai ci trovassimo a dover contrastare la sua invadenza nelle nostre esistenze, dovremmo esser pronti ad affrontarlo e a difenderci come è lecito fare, per non incorrere in problemi spirituali ancora più gravi.

Ovviamente, avremmo bisogno della guida di un Vescovo o di un sacerdote esorcista, le uniche figure autorizzate dalla Chiesa a comandare al demonio di allontanarsi, di dileguarsi.
L’esorcismo, infatti, può essere fatto solo dal Vescovo o da un sacerdote esorcista, che, in quanto autorizzati dalla Chiesa, hanno il “potere”, durante il rito, di richiamare a se la forza salvatrice di tutta la comunità cristiana, ossia del Corpo Mistico del Signore Gesù Cristo e la sua potenza liberatrice.

Perché è pericoloso parlare direttamente al demonio?

Questo “potere” non è dato ad un laico che, semmai effettuasse un esorcismo, potrebbe sollecitare e attrarre a se, e contro di se, una forza malefica difficile da contrastare.
Un sacerdote non autorizzato o un laico non possono, in nessun caso e per nessun motivo, “parlare” direttamente con il demonio, perché peggiorerebbero enormemente la situazione. Lo si legge esplicitamente negli Atti degli Apostoli, al Capitolo 19, quando si parla di alcuni giudei che intimarono al demonio di allontanarsi, in Nome del “Gesù che Paolo predica!”. Il demonio disse di non riconoscere in loro alcun potere ed “ebbe il sopravvento su tutti e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite”.

esorcismo
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Ciò che oggi la Chiesa proclama non è altro che una riconferma di ciò che è citato nel Vangelo, dunque.
La Congregazione per la Dottrina della Fede, infatti, in una Lettera agli Ordinari,
riguardante le norme sugli esorcismi, del 29 Settembre del 1985, pone l’allerta sui gruppi ecclesiastici, guidati da laici, che tentano di frenare l’azione del demonio.

Esorcismi: il Codice di Diritto Canonico

La Lettera risponde citando il Codice di Diritto Canonico, al canone 1172. “Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ha ottenuto dall’Ordinario del luogo una speciale ed espressa licenza”. Precisa, inoltre: “Da queste prescrizioni consegue che ai fedeli non è neppure lecito usare la formula dell’esorcismo contro satana e gli angeli ribelli, estratta da quella pubblicata per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII”.

Noi comuni cristiani, dunque, possiamo chiedere a Gesù, a Dio, allo Spirito Santo, ad un Santo, che ci aiuti nella lotta contro il maligno, ma in realtà è solo “la Chiesa che scaccia il demonio, in quanto Gesù ha dato ad essa il mandato di farlo”.
Nel primo caso, infatti, si parla di richieste di liberazione, di preghiere di liberazione che possiamo e dobbiamo fare, per noi stessi o per altri.
Quando, invece, un laico si rivolge direttamente al demonio esprime un atto di superbia, un atto di cui lui si compiacerebbe e che lo farebbe infuriare e reagire come solo lui sa fare.

Preghiere contro il male: le formule da evitare

Dunque, le formule lecite sono: “Signore, liberaci …”, “Io rinuncio …”.
Le frasi da evitare sono del tipo “In Nome di Gesù e della Vergine Maria, io comando …”, “Vade retro …”, “Io ti ordino/ti comando …”.

Nella nota Pastorale dell’Arcivescovo della Diocesi di Trieste, Monsignor Giampaolo Crepaldim, troviamo altri suggerimenti importanti, per noi, per i nostri gruppi di preghiera, per le nostre parrocchie. “È permesso ad alcuni laici di sostenere l’esorcista con la propria preghiera. Essi, però non potranno mai pronunciare preghiere esorcistiche. (…) Mentre l’esorcismo è una preghiera solenne e pubblica fatta con l’autorità della Chiesa, le preghiere di guarigione e di liberazione hanno una forma privata. Esse possono essere recitate da chiunque intenda chiedere al Signore per sé o per gli altri la guarigione e la liberazione dal male e dal maligno, confidando sempre nella forza della Spirito Santo”.

Liberazione
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Da sottolineare è anche che le celebrazioni comunitarie di guarigione e di liberazione necessitano del consenso del Vescovo e non vanno mai incluse nella “celebrazione dell’Eucaristia, degli altri Sacramenti e della Liturgia delle Ore”. Inoltre, si specifica: “non possono essere promosse e guidate dai fedeli laici che avranno altresì l’attenzione a non imporre le mani o compiere gesti riservati ai ministri sacri o a benedire oggetti o persone, se non entro i limiti e nei termini previsti dalle disposizioni della Chiesa”.

Attenzione ai testi da cui attingiamo le nostre preghiere contro il demonio

Detto questo, faremmo bene, d’ora in poi, ad evitare di affidarci a persone non autorizzate dalla Chiesa, qualora avessimo bisogno di combattere il demonio. Ricordiamoci che nessuno, eccetto Vescovi e sacerdoti esorcisti, può ordinare a satana cosa dovrebbe fare.
Lui, essendo stato creato come un Angelo, pur decaduto e allontanato da Dio, ha conservato un’intelligenza, un intuito, una sensibilità, una perspicacia, un potere simile a quella di ogni altra creatura angelica, superiore senz’altro a quella dell’uomo.
Se ha osato disubbidire al suo Creatore, a Dio, figuriamoci quanta beffa può farsi di un nostro comando!

Antonella Sanicanti

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