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Nessuno parla delle Opere di Misericordia Spirituale?

Nessuno parla delle Opere di Misericordia Spirituale?Nessuno parla delle Opere di Misericordia Spirituale?
Perdono

Il Cardinale Giacomo Biffi sottolinea come delle Opere di Misericordia Spirituale si parli davvero pochissimo.
Esse sono -per ricordarcelo: istruire gli ignoranti; consigliare i dubbiosi; ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare le offese; sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti.

Il particolare, in merito alla possibilitĂ  di ammonire i peccatori, ci sono innumerevoli considerazioni da fare.
Si tratta della possibilità di esplicitare una correzione fraterna, quando vediamo che l’altro sta per compiere un peccato, un’azione non gradita a Dio.
“Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati”, scrive San Giacomo.

La correzione deve essere fatta per il bene dell’altro, stando attenti a non porci mai nella condizione di sentirci ribadire: togli prima la trave che sta nel tuo cocchio.
Poter correggere il fratello implica, quindi, essere da esempio per quella cerca condotta.
Come diceva Sant’Ambrogio: “Ogni volta che si tratta del peccato di uno che è caduto, concedimi di provarne compassione e di non rimproverarlo altezzosamente, ma di gemere e piangere, così che mentre piango su un altro, io pianga su me stesso”.

Dunque, ammonire i peccatori è un modo per misurare anche la nostra capacità di distinguere il Bene dal male e di mostrare agli altri, nel contempo, che nessun uomo può decidere, al posto del Signore, sulle vicende lecite o meno, per non incorrere nello stesso errore che commise Lucifero.

In merito al concetto -di difficilissima attuazione- del perdonare le offese ricevute – espresso nelle Opere di Misericordia Spirituale- potremmo ricordare i passi del Vangelo, che ci incitano a perdonare 70 volte 7, a non ripagare mai l’altro con il male ricevuto, a porgere l’altra guancia, lasciando fuori dalle nostre esistenze risentimenti e rancori devastanti.
Questi, infatti, sono la causa prima di malesseri personali e sociale soprattutto, che creano un effetto domino, propagando odio, violenza, sofferenza.
In quest’ottica, solo il perdono diffonde la pace e ci pone nella condizione di anelare alla salvezza della nostra anima e di quella degli altri.

Antonella Sanicanti

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