Quando si comincia ad indagare sui modi in cui il demonio si intrufola nella nostra vita, ci si accorge che è più vicino di quanto non si pensi e che, addirittura, ha contaminato la musica.
Ne abbiamo parlato in esclusiva con Don Domenico Martino sacerdote ed esorcista.
E’ vero che c’è un tipo di musica che inneggia a satana?
“Premetto che, purtroppo, non si tratta più solo di “un tipo di musica” che inneggia a satana. Come hai detto tu nella domanda, il nemico s’intrufola piano, piano e, nel corso dei decenni, l’ha fatto molto bene.
A partire dagli anni Sessanta, siamo passati da Elvis Presley, che ha scritto una canzone sul Rosario e la sua devozione a Maria, Madre di Dio, nel 1972, intitolata “Miracle of Rosary”, ai Beatles che, sulla copertina del loro album “Sergent Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, hanno posto la faccia del noto esoterista Aleister Crowley, tra i loro ispiratori principali.
Musica satanica: l’ispirazione di molti musicisti rock
Jimmy Page, dei Led Zeppelin, si dichiarava discepolo di Crowley, comprò il cottage Boleskin House a lui appartenuto a Loch Nessin, in Scozia e, sulla copertina di “Led Zeppelin III”, ne riprodusse il motto: “Fa ciò che vuoi, questa è tutta la sua legge”. Ma iniziarono strani accadimenti attorno alla band, come la morte del fotografo amico di Page nel cottage suddetto.
Poi, nel 1977, morì, per un virus, Karac, il primogenito di Robert Plant (altro membro dei Led Zeppelin), il quale ha parlato spesso di una maledizione sulla band, dovuta all’ossessione esoterica di Page. Il gruppo si sciolse per la prima volta, per poi tornare insieme, ma, nel 1980, morì anche il batterista del gruppo, John Bonam, sempre nella casa di Page, e la band si sciolse definitivamente. Chiesero a Page di disfarsi del Boleskin House e lui lo vendette, dichiarando di aver sentito il bisogno di andarsene.
Musica satanica: come influenza la nostra mente
Jim Morrison e i componenti della sua band, The Doors, si fecero fotografare con la statuetta di Crowley e pubblicarono la foto nel loro album “13”. A tutto questo, possiamo aggiungere che Freddy Mercury dei Queen era un esoterista zoroastriano e potrei continuare per un altro bel po’ di artisti.
Molto esplicito è il testo “Simpathy for the Devil” dei Rolling Stone, alcuni versetti dicono: “Per favore permettetemi di presentarmi, (…) ho rubato anima e fede a molti uomini. Ero presente quando Gesù Cristo ebbe il suo momento di dubbio e di dolore. Mi assicurai che Pilato se ne lavasse le mani e sugellasse il suo destino. Piacere di conoscervi, spero indoviniate il mio nome. (…) Chiamatemi semplicemente Lucifero, perché ho bisogno di un po’ di moderazione. Quindi se m’incontrate, abbiate un po’ di cortesia”.”.
Come non farci contaminare dalla musica satanica
Siccome la musica è composta da uomini e donne come noi, si può pensarla come un omaggio al demonio, ma anche come un tranello in cui far cadere chi vuole restare con Dio?
“L’incontro tra Kennet Anger (regista del film “Lucifer Rising”, del 1972) ed alcune di queste rock star, tutto quello che accadde attorno alla sua figura e a quella di Charles Manson (omicida e mandante di diversi eccidi), portò ad etichettare queste band come facenti parte del rock satanico.
Tutte queste celebrità hanno sempre negato di essere ingannatori, semmai hanno ammesso di essere stati, loro stessi, ingannati da satana, ma forti dubbi persistono sulle loro dichiarazioni. Dobbiamo dire però che abbiamo avuto grandi artisti come Bruce Springsteen che ha scritto: “Jesus was an only son”, un testo in cui si parla del rapporto profondo tra Gesù e Maria, qualcosa da far scendere le lacrime. Poi, grandi gruppi come gli U2 che parlano di Gesù, in diverse loro canzoni, come in “One” e “Pride”.
Teniamo presente, che, mentre i musicisti degli anni Settanta si erano confrontati con l’esoterismo, e la maggior parte di loro ne era uscita devastata, negli anni Ottanta la situazione cambiò e la musica diventò una propaganda a satana molto esplicita. Il musicista occultista Anton LaVey ha sempre affermato che Lucifero non è altro che un simbolo di ribellione, alla ipocrisia e alla corruzione di questa società. Ciò non ci convinca, perché aderendo alla propaganda delle lobby sataniche del mercato musicale, possiamo avere dei problemi spirituali, in quanto chiediamo implicitamente a Lucifero di “accarezzarci”.
Cosa accade quando il diavolo ci accarezza
A questo punto, don Domenico, vorrei domandarti come un sacerdote esorcista come te, può sapere tutte queste cose?
“Quando, a 13 anni circa, iniziai a sentire musica hard rock, ero affascinato da questi musicisti. A quell’età, ho assistito, per la prima volta, ad un concerto rock. Il chitarrista suonò col plettro sulla bocca un assolo incredibile, e iniziai a comprare i primi dischi. Una sera, tornai a casa con il disco degli AC/DC, “The razors edge”, e lo misi sul giradischi di mio padre, il quale, sentito il genere, mi disse che quella musica andava ascoltata ad alto volume, e così feci. Poi, iniziai a sentire i Nirvana e i Pearl Jam, le cui canzoni lasciavano sfogo alle problematiche adolescenziali di quel tempo.
Musica satanica: non tutto il rock lo è
Passai a gruppi come i Venom, Loudness, Judas Priest, Helloween, Gamma Ray, Metallica, Overkill, Slayer, Iron Maiden, Megadeth e tantissimi altri. Devo sottolineare che non tutti i gruppi di questo genere sono satanisti, né i loro pezzi satanici. Per esempio, gli Stratovarius hanno scritto dei pezzi sulla Città Santa e i Gamma Ray un testo intitolato “Pray”.
Io ascoltavo “The Call of Ktulu,” “Orion” e “Master of Puppets” dei Metallica, continuamente, anche con le cuffie, come una medicina per la mia irrequietezza interiore.
Avevo 14 anni, quando io e un mio amico comprammo una vecchia batteria, poi una chitarra elettrica e ancora un bass guitar a Londra. Ho suonato il basso e cantavo in un gruppo heavy metal; poi la chitarra elettrica in un gruppo death metal.
Solo crescendo, iniziai a comprendere bene quei testi. Alla chitarra, suonavo spesso “Hells Bells”, pubblicato nel 1980 dagli AC/DC. Nel testo è scritto: “Il mio lampo lampeggia nel cielo, una saetta è nel logo del loro nome”. Questa espressione la si trova nel Vangelo di Luca: “Vidi satana discendere dal cielo come una saetta”.
Poi, la canzone continua: “Se sei nel male, sei mio amico. (…) Campane dell’Inferno, Satana ti sta raggiungendo, non c’è modo di combattere”.
“Io porto il marchio del diavolo”
Nel 1981, la band australiana Venom pubblicò un testo davvero sconcertante: “In league with Satan”. “Voglio bere il sangue dei bambini, (…) sono in combutta con satana, obbedisco ai suoi ordini, con la capra di Mendes, seduto alla sua mano sinistra, amo i morti, nessuno pregò per Sodoma, mentre le persone fuggivano (…), io porto il marchio del diavolo, uccido i bambini appena nati, squarcio la carne dei pargoli”!
Come giustificare diversamente questi testi? La capra di Mendes risale all’antica cultura esoterica dell’Egitto. Si tratta di “Ptah”, simbolo della magia. È presente anche nella cultura babilonese.
Quando, in seguito, lessi i testi degli Ophthalamia, contenuti nell’album “Via Dolorosa”, compresi che Lucifero –per tutte quelle band- non era più solo un simbolo, ma un’entità da lodare! A conferma di ciò, c’era il fatto che ricevevo continui inviti a partecipare a messe nere, da ragazzi che suonavano death metal, ma non ho mai detto una volta di sì.
Io, invece, iniziai a fare a pezzi long playing e cd death metal e a leggere, di continuo, il Vangelo”.
Musica satanica attuale: come riconoscerla
Grazie, don Domenico per averci reso partecipe di questo tuo vissuto. Secondo la tua esperienza, c’è un modo per distinguere la musica “buona” da quella cattiva, anche se non si è esperti musicisti, ma semplici ascoltatori?
“Oggi è molto facile distinguere, perché è tutto esplicito. Per esempio, se alla radio trasmettono “El Diablo” dei Litfiba, cambio stazione! Piero Pelù, prima di suonare questa canzone nei suoi concerti, introduce una breve esortazione, in cui chiede a tutti di fare un “atto liturgico”, quello di inginocchiarsi tutti dinanzi a sua santità “el diablo”, e non inizia a suonarla se non vede tutti nello stadio in ginocchio.
Se Vasco Rossi fa una canzone come “Eh, già”, in cui mi viene a dire che al diavolo l’anima non si vende, ma si dona, io non l’ascolto. Non è più come una volta, oggi è tutto sotto i nostri occhi, non esistono più i messaggi solo subliminali, non esistono più i nastri delle cassette o i dischi musicali che dovevi far girare al contrario.
Oggi, si fa tutto sotto il sole, inoltre sono ampliamente trattati su internet i simboli esoterici nella musica, per cui possiamo “imparare” facilmente. Ci sono gruppi che, nei loro concerti, espongono simboli satanici o simulano, in modo teatrale, una messa nera, distribuendo, tra i giovani vicini al palco, le ostie, ma si può benissimo scegliere di andarmene da quel concerto.
Oggi, si aderisce a satana per pura superficialità, quando, al sentire certe espressioni si dice che è solo una moda. Invece, ci si fa continuamente accarezzare dal nemico, il quale prima o poi ti porrà dinanzi una scelta e dopo ti presenterà il conto!”.
E come possiamo proteggerci, allora?
“Con la consapevolezza e la fede in un solo Signore Gesù Cristo. Anche il mercato death metal è cambiato. Molti classici e vecchi gruppi, per entrare in un mercato più grande, non cantano più con la voce rauca, come facevano in passato, ma con una voce normale, solo un po’ più “incavolata” dei gruppi rock melodici, per vendere il prodotto meglio. Altri gruppi death metal, invece, fanno cantare una bella ragazza, ma nei video e nei testi si vedono simboli, sigilli e parole esplicitamente votate al demonio o alla magia: vedi cerchi di fuoco con la stella a cinque punte e cose facilmente attribuibili al mondo esoterico.
White metal – Fratello Metallo
C’è da sapere, però, che ci sono anche dei gruppi -soprattutto americani- che suonano un genere death metal, definito white metal. Parlano di Gesù e sono cristiani, nascono proprio per contrastare la cultura e la musica satanica. Inoltre, abbiamo Fratello Metallo che è un cappuccino: padre Cesare Bonizzi.
E’ l’unico metallaro che ha suonato questo genere con i testi in italiano. Ricordiamoci sempre che, inginocchiarsi ad un concerto per il demonio, significa donare l’anima a lui, e in piena volontà, con deliberato consenso. Persino Piero Pelù spiega cosa si sta per compiere. Per proteggerci, quindi, dobbiamo semplicemente usare la testa. Non è possibile pensare di divertirsi ad un concerto, sfoggiando croci capovolte, simboli satanici, 666, occhio di Horus e quant’altro!”.
Grazie infinite, don Domenico, per le tue chiarissime spiegazioni. Come hai detto tu, l’inganno più riuscito del demonio, in questa nostra epoca, è far pensare che tutto sia possibile, che nulla sporchi la nostra anima, poiché abbiamo la facoltà di scegliere e la possibilità di essere superiori agli inganni. Questa è, ovviamente, un’illusione pericolosissima.
Antonella Sanicanti
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