“A Morte tutti i gay” Le parole dell’imam nella moschea di Orlando..

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Le parole dell’imam nella moschea di Orlando

Proponiamo le terrificanti parole di questo imam, che dovrebbe essere una guida spirituale per molti e per la sua comunità, la cosa preoccupante come dice Gesù nel Vangelo, può mai un cieco a far da guida ad un altro cieco non finiranno tutti e due in un burrone? Sotto riportiamo una spiegazione di chi è l’imam ce che cosa rappresenta:

In un video, trovato e pubblicato da Pamela Geller, famosa blogger e attivista statunitense da sempre in lotta con gli islamici, si vede un imam, ospite nella mosche di Orlando pronunciare parole di morte per l’intera comunità LGBT. Nella predica il fedele ad Allah parla dei gay e ammette che per loro “la sentenza è la morte. Noi lo sappiamo. Non c’è nulla che ci deve imbarazzare in questo. La sentenza è la morte“. Le parole escono dalla sua bocca con sicurezza. E aggiunge: “Dobbiamo avere compassione per le persone. Con gli omosessuali, è lo stesso. Per compassione, dobbiamo sbarazzarci di loro“.

 La Geller nel suo blog, in cui si definisce “razzista islamofobica e intollerante” si interroga sul “perché a questo imam non è stato chiesto di parlare alla conferenza stampa successiva al massacro nel club gay di Orlando?.Ma non solo. Aggiunge anche: “I musulmani negli Stati Uniti condannano genericamente il terrore, perché nessuno di loro condanna i testi islamici e gli insegnamenti nelle moschee che hanno ispirato il massacro?“. La donna ha anche denunciato diverse volte l’oppressione dei gay sotto la legge islamica ma rivela che “il consiglio comunale di San Francisco ha adottato una risoluzione (la prima di questo genere!) di condanna contro di me“.
IMAM

E’ un termine arabo che fa riferimento a una radice lessicale che indica lo “stare davanti” e, quindi, significa “guida”. Può quindi indicare una semplice guida morale o spirituale (ed è questo l’uso che per lo più se ne fa in ambiente politico) o anche identificare un musulmano particolarmente esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera canonica salāt. Costui si pone davanti agli oranti dando modo a chi prega di correggere un eventuale erroneo movimento che comporterebbe l’invalidità della salāt.

Da un punto di vista religioso il termine Imàm indica infine il capo della Comunità islamica (Umma) ed è per questo sinonimo di califfo ma, ancor più, il capo della Comunità islamica sciita.

Per la maggioranza dello sciismo – detta imamita, duodecimana o, in arabo, Ithna‘ashariyya – il numero degli Imàm che legittimamente hanno guidato i fedeli musulmani (o sarebbero stati legittimamente destinati a farlo se poi, storicamente, non ne fossero stati impediti dai califfi omayyadi e abbasidi) è di dodici mentre per la minoranza ismailita (o settimana, in arabo Sab‘iyya) il numero si limita a sette.

 

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