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Migliaia di giovani in marcia contro i terribili mali del nostro tempo: ecco dove è successo

Si è svolta domenica 21 maggio la XXVII la marcia Perugia-Assisi che ha visto la partecipazione di migliaia di ragazzi provenienti da ogni parte.

Tre i luoghi simbolo dei mail del nostro tempo. È interessante capire quale e il perché.

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Questi tre luoghi simbolici sono: l’Ucraina, Cutro e l’Emilia-Romagna. È dal 1961 che ogni anno e, a volte, anche di più, migliaia di giovani si muovono da tutta Italia e non solo, per questa manifestazione non violenta per chiedere il dono della pace e della fratellanza tra i popoli.

Quest’anno come è andata? Migliaia i bambini, ragazzi, giovani e adulti in marcia per invocare pace e fraternità.

Tre luoghi simbolo dei tre mali del nostro tempo

Ucraina, Cutro e Emilia-Romagna sono tre luoghi simbolo di tre mali del nostro tempo che attentano alla pace e alla fraternità: la guerra, le morti dei migranti naufragati e la crisi ambientale. Tre drammi su cui si è voluto accendere i riflettori. Ma procediamo con ordine. Cos’è questa marcia Perugia-Assisi?

È un cammino di circa 25Km. La prima nella storia si svolse il 24 settembre 1961. A volerla fu Aldo Capitini. Chi è stato quest’uomo? Un politico e filosofo perugino vissuto negli anni delle “Grandi Guerre”, infatti è morto nel 1968. Affascinato dall’opera di Gandhi ed essendo un convinto antifascista, quella domenica di fine settembre organizzò la prima marcia da Perugia ad Assisi, città della pace.

Si ispirò alla “marcia del sale” di Gandhi. È una manifestazione non violenta a favore della pace e della solidarietà tra i popoli. Lo scopo? Educare le nuove generazioni a questi valori fondamentali per ogni società che voglia essere giusta.

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Le “nuove generazioni” le vere protagoniste della marcia

La tendenza è in crescita. Anche quest’anno il numero di giovani convenuti è aumentato. 119 scuole e 71 Università di varie regioni italiane, che quest’anno hanno sfidato anche le condizioni meteo avverse.

Ha aperto la marcia il giovane Alì Sohna che ha portato tutti con la mente e col cuore a Cutro e da lì a tutti i luoghi dove troppe persone in cerca di sicurezza e futuro hanno trovato una morte orribile. Alì quella morte l’ha guardata in faccia quando migrando dal Gambia naufraga. La morte risparmia lui ma non suo fratello. Le testimonianze dall’Ucraina ricordano tutte le guerre che si stanno combattendo al mondo quelle dall’Emilia- Romagna invece, rammentano la crisi ambientale che sferza vite e crea disastri alla nostra madre terra.

Il pellegrinaggio è pratica ascetica comune a molte religioni, quello di oggi vuole formare le nuove generazioni ad alzare la voce e a denunciare i mali del nostro tempo. Marciare, però, comporta anche sacrificio. Infatti lo scopo è educare a mettersi in gioco, a sacrificarsi per costruire un mondo migliore

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Calore, speranza, entusiasmo hanno dato il ritmo al cammino concluso al Sacro Convento di Assisi dove a una rappresentanza di giovani è stata consegnata una bandiera della pace da Gianfranco Pagliarulo, Presidente dell’ANPI e dove 20 rettori di Atenei Italiani hanno firmato un “patto educativo per la formazione di nuove generazioni”.

I disastri, le guerre e le tragedie fanno pensare che l’uomo ha tradito le aspettative divine. Un corteo di migliaia di bambini, ragazzi, giovani e adulti che sfilano per tanti chilometri danno la certezza che: “LE COSE POSSONO CAMBIARE”.

Filomena Sacco

Scritto da
Filomena Sacco

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