La Madonna a Medjugorje nel suo messaggio scelto per oggi, ci offre tanti spunti su cui riflettere, perciò meritano di essere riletti e meditati più volte. Ma prendiamone uno.
Messaggio di Medjugorje del 18 marzo 2010 alla veggente Mirjana
“Cari figli, oggi vi invito ad amare con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima. Pregate per il dono dell’amore perché quando l’anima ama chiama a se mio Figlio. Mio Figlio non rifiuta coloro che Lo chiamano e che desiderano vivere secondo Lui. Pregate per coloro che non comprendono l’amore, che non comprendono cosa significa amare. Pregate perché Dio sia per loro Padre e non giudice. Figli miei, siate voi i miei apostoli, siate il mio fiume d’amore. Io ho bisogno di voi. Grazie”.
Riflessione
La Madonna ci offre come sempre nei suoi messaggi, tanti spunti per riflettere, perciò meritano di essere riletti e meditati più volte, come diceva Padre Slavko Barbaric. Allora per oggi prendiamone uno: “Pregate perché Dio sia per loro Padre e non giudice”.
Sappiamo quanto è diffusa la concezione di un Dio severo che ci condanna, che ci punisce, da parte di chi non riesce a concepire la sua paternità e la sua bontà, perché gli è stata trasmessa un’idea errata o per chiusura del cuore.
Preghiamo allora, come lei ci invita, perché i cuori si aprano al suo amore, e chiediamo per chi ne ha già fatto esperienza, di rinnovarla. Perché non è scontato preservare il dono ricevuto, ma anzi è necessario custodirlo e nutrirlo con la nostra fedeltà alla preghiera, ai sacramenti, alla Parola, al digiuno.
Quando sperimentiamo nel profondo del cuore, di essere figli amati, allora tutto quello che poi viviamo, assume un altro significato perché ci fidiamo di lui, sappiamo di essere nelle mani paterne del Signore, e crediamo che quello che permette, è per il nostro maggior bene. E non c’è condanna, non c’è punizione ma solo occasione di crescita, di purificazione e di crescita nel Signore.