Medjugorje. Messaggio per oggi: la Madonna ci invita a pregare come non mai

La Madonna nel suo messaggio scelto per oggi, ci mette di fronte alla particolare situazione attuale che interroga ognuno di noi. 

Ovvero, ci fa riflettere sull’immensa grazia che questo tempo ci offre, unica nella storia dell’umanità, tale è la sua portata e la sua unicità.

Questo tempo, che dura dal 24 giugno 1981, è caratterizzato da un avvenimento che è unico nella storia dell’umanità, la presenza della Madonna in mezzo a noi, a Medjugorje.

Medjugorje. Messaggio del 25 novembre 1992 alla veggente Marija

“Cari figli, oggi come non mai vi invito a pregare. La vostra vita diventi in pienezza la preghiera. Senza amore non potete pregare. Perciò vi invito per prima cosa ad amare Dio, Creatore della vostra vita e dopo riconoscerete ed amerete Dio in tutti, come Lui ama voi. Cari figli, questo è grazia: che Io sono con voi. Perciò accettate e vivete i miei messaggi per il vostro bene. Io vi amo e perciò sono con voi per insegnarvi e condurvi verso una nuova vita di rinuncia e di conversione. Solo così scoprirete Dio e tutto quello che adesso vi è lontano. Perciò pregate, figlioli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”. 

Perché Dio ha mandato sua Madre?

La Madonna ci mette di fronte a una realtà che interroga ognuno di noi, ovvero a riflettere sull’immensa grazia di questo tempo, unico nella storia dell’umanità, in cui Dio ci fa dono della presenza di sua Madre in mezzo a noi. Per quale ragione?

Vuole risvegliare la fede nei nostri cuori, perciò ci invita ad accogliere e a vivere i suoi messaggi, che sono preziosi consigli di una Mamma che vuole la felicità, vera, per i suoi figli.

Perciò pregate, figlioli” dice la Madonna, per trasformare la nostra vita in preghiera, ciò significa vivere la nostra quotidianità in continua relazione con Dio, consapevoli che Lui ci è vicino in ogni istante.

Lei ci invita a mettere l’amore al primo posto, perché è il motore che muove tutto, anche la nostra preghiera affinché non si riduca a una pratica sterile ed esteriore priva della sua essenza, ma sia uno slancio continuo verso Dio per crescere in Lui, nella vita di tutti i giorni, nell’andare verso l’altro, a cominciare da chi ci è più vicino, in famiglia, al lavoro, e in ogni ambito che frequentiamo.

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