Medjugorje la svolta: Mons Hoser,è impossibile che sei veggenti abbiano mentito per 36 anni.

Ecco la notizia che aspettavamo di leggere da anni, sulla rivelazione che ha tenuto in sospeso milioni di fedeli a Medjugorje e in ogni parte del mondo, in merito alle presunte (ma già certe per i devoti) apparizioni della Vergine ai veggenti e ai messaggi quotidiani che invitano tutti alla preghiera più intensa.

Monsignor Henryk Hoser, Arcivescovo polacco, era stato designato da Papa Francesco, a capo della ultima Commissione esaminatrice dei fatti e, proprio in queste ore, ha rilasciato un’intervista in cui rassicura sulla veridicità delle questioni, dicendo che, con ogni probabilità, entro quest’anno, le apparizioni verranno riconosciute, dopo un lungo ed estenuante lavoro della Congregazione per la Dottrina della Fede: “Difficilmente ci potrà essere una decisione diversa, perché è impossibile che sei veggenti abbiano mentito per 36 anni. Sono stati accuratamente visitati da specialisti, psichiatri e psicologi. Non c’è alcuna malattia.”.

L’Arcivescovo getta così una luce nuova sulla vicenda, che giunge a dissipare i dubbi di molti, anche di tanti esponenti prestigiosi del clero, e allarga le speranze di chi, da anni, si reca nella diocesi di Mostar, territorio che comprende appunto Medjugorje, di coloro che, li, hanno ritrovato la fede o sono stati guariti nel corpo e nello spirito.

Hoser ha una risposta anche per quelli che ritenevano la Vergine troppo espansiva, in quei luoghi, avendo regalato, nel corso degli anni, tantissimi messaggi ed essendo apparsa oltre 40.000 volte.

Ha detto: “Anche Santa Faustina Kowalska ha parlato quotidianamente con Gesù per un certo numero di anni. Non dovrebbe essere un problema.”. Infatti -ricordiamolo- la Santa in questione, scrisse un dettagliato Diario, fatto proprio dei dialoghi che ella teneva con Gesù.

Hoser, ribadendo la positività delle conclusioni della sua Commissione, ha aggiunto: “Credo che tutto stia andando nella giusta direzione (del riconoscimento). La mia missione non aveva il compito di chiudere il caso Medjugorje, ma soltanto di valutare la pastorale locale e verificare l’adesione del fenomeno con gli insegnamenti della Chiesa.”.

Allora anche noi, adesso, abbiamo motivo di pensare che tutto stia “andando nella giusta direzione” e che presto Medjugorje diverrà, come merita, uno di quei luoghi in cui il culto della Madonna cambierà la storia dell’umanità intera e il cuore di ognuno.

 

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