Monsignor Hoser: a Medjugorje si lavora per il Santuario

Nel corso di un’intervista, l’Arcivescovo Henryk Hoser si è espresso in merito alle dinamiche di sviluppo che interessano il Santuario di Medjugorje.

Henryk Hoser - Arcivescovo
Henryk Hoser (websource)

Le parole dell’Arcivescovo Hoser, nel contesto di un’intervista rilasciata a eKai, fanno ben sperare in merito alle dinamiche di sviluppo incentrate sul luogo di pellegrinaggio che accoglie ormai i pellegrini di tutto il mondo. Il continuo aumento di pellegrini, che secondo i dati ha raggiunto i 3,5 milioni l’anno, ha portato gli addetti ai lavori a prendere delle misure di espansione del Santuario, un progetto che, secondo l’Arcivescovo, richiederà circa dieci anni per giungere alla conclusione.

Hoser: “A Medjugorje pellegrini da tutto il mondo”

Partiamo da un dato: lo scorso anno la Santa Sede ha accettato di organizzare pellegrinaggi ufficiali. Perché? La risposta la troviamo nei numeri. Basti pensare che ad oggi, oltre a Italia e Polonia (che presentano i numeri più alti di pellegrini), arrivano gruppi di pellegrini da tutto il mondo: Americhe, Australia, Corea, Nuova Zelanda e Australia. L’interesse per il fenomeno Medjugorje, sta prendendo piede in molte zone d’Europa e l’Arcivescovo ha riportato l’esempio della Francia.

Crescita nei paesi europei

Hoser ha partecipato direttamente a due serate a “tema Medjugorje” in Francia, precisamente a Tolone e nel Frejus. Da questa esperienza, l’Arcivescovo ha riscontrato dati significativi. Prima di tutto si è verificato un forte interesse per la preghiera, vissuta in modo analogo a Medjugorje, con la recita del Rosario, la partecipazione alla Santa Messa, la catechesi e l’adorazione del Santissimo Sacramento.

Progetti di sviluppo

Tra i temi più importanti toccati dall’intervista, c’è quello dei progetti di sviluppo del luogo di pellegrinaggio. Al fine di migliorare l’inclusione dei gruppi provenienti da tutto il mondo, si sta valutando concretamente la possibilità di espandere uno spazio coperto, visto che oggi migliaia di persone si radunano sotto il caldo del sole. Hoser ha parlato di una grande impresa, stimando tempi di lavoro di dieci anni, ma con risultati potenzialmente importanti. In collaborazione con un team di architetti di Roma, il progetto è quello di ingrandire la parte coperta, al momento caratterizzata solo dall’altare. Il progetto è quello di realizzare un grande tetto.

Il riconoscimento delle apparizioni

Quello del riconoscimento delle apparizioni è un tema molto importante, toccato dall’Arcivescovo durante l’intervista (tradotta da Medjugorje tutti i giorni). Hoser ha ricordato della Commissione speciale nominata nel 2010 dal Papa emerito Benedetto XVI e presieduta da Ruini. Questo team ha operato per quattro anni, rivelando importanti risultati. Il problema, se così può definirsi, è che le rivelazioni continuano tutt’oggi, dunque è molto difficile, secondo Hoser, dare giudizi su un fenomeno non ancora finito.

Il rapporto di Ruini

Viste le difficoltà di valutazione, il rapporto del Cardinal Camillo Ruini proponeva di riconoscere i primi sette giorni delle apparizioni del 1981, in quanto contenenti elementi essenziali riguardo alle rivelazioni. Tuttavia bisognerà attendere per quanto riguarda future decisioni.

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Fabio Amicosante

 

 

 

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