Il matrimonio civile unisce la coppia ma la rende incompleta

Una delle preoccupazioni che sorgono a molte coppie, che non hanno scelto il rito religioso, è proprio quello di sentire un senso di inadeguatezza

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Ha maggior validità il rito civile o quello religioso? Nel caso del solo matrimonio civile, cosa manca effettivamente alla coppia? Un sacerdote chiarisce le idee.

Matrimonio civile e non religioso?

Sposarsi solo con il rito civile ha meno valore di quello religioso? Perché, dopo questo tipo di matrimonio, alcune coppie si sentono “mancare di qualcosa”? Una fedele ha chiesto consiglio a Padre Angelo: “Sono una donna di 30 anni cresciuta con la classica educazione cattolica di facciata, nel senso che, come accade spesso, ho fatto tutti i sacramenti fino alla Cresima perché andavano fatti […] Negli anni ho avuto un rapporto di tira e molla con la fede, ma senza essere mai realmente convinta né in un senso né nell’altro” – inizia a spiegare la donna.

Da qualche mese, infatti, sto però attraversando un periodo particolare, e penso che la leva sia stata il mio matrimonio avvenuto, per coerenza solo civile: mio marito è entrato nella mia vita in un momento particolare […] mi ha fatto di nuovo credere nell’amore, e non ho mai avuto alcun dubbio sui miei sentimenti per lui e su quanto mi sia sentita fortunata (o forse benedetta?) per l’averlo incontrato.

Ecco, nonostante questo mi sono ritrovata ad affrontare il periodo immediatamente precedente e subito successivo al matrimonio con grossa difficoltà, grossi dubbi, addirittura voglia di fuggire. Calmate le acque mi sono resa conto, però, di qual è il problema, e cioè che nella nostra unione manca qualcosa, ossia il consolidamento davanti a Dio.

Sto avendo anche difficoltà a vivere l’intimità con lui, perché sento che non è una situazione regolare, e la vivo doppiamente male perché ho la consapevolezza che potremmo tranquillamente risolverla” – continua la donna.

“Sento di dover intraprendere un cammino spirituale. E se dovessi sposarmi anche in chiesa?”

Mio marito tra l’altro è agnostico (come lo ero anch’io fino a poco tempo fa), e pur avendo profondo rispetto per la fede altrui non ha vissuto la mia stessa crisi spirituale. Ecco, io sento di dover intraprendere in primis un percorso spirituale personale, ma per un percorso finalizzato a un autentico.

Immagino che sia imprescindibile la condivisione spirituale nella coppia. Pregherò affinché anche per lui la fede si manifesti e gli dia la forza di intraprendere questo percorso, ma qualora non fosse possibile si può ricorrere a un rito misto?” – spiega la donna.

Padre Angelo cerca di darla una risposta quanto più completa possibile: “Eri all’inizio di un rapporto ritrovato con Dio. E ritrovato subito dopo aver contratto un matrimonio civile. Dici che senti che manca ancora qualcosa al tuo matrimonio. È vero, manca quella benedizione che rende immortale a tutti gli effetti la vostra donazione vicendevole.

Certamente vi è donazione fra voi. C’è il desiderio da parte vostra che questa donazione sia immortale. Ma l’immortalità effettiva, e non soltanto auspicata, può venire solo da Colui che è il Signore della vita. Quando ti sarai sposata col matrimonio sacramento sentirai che le cose stanno diversamente. Vi sentirete una cosa sola in Dio immortale ed eterno”.

Padre Angelo cita, anche, Tertulliano

Il sacerdote, continua, citando anche uno scrittore cristiano del II sec. D.C, Tertulliano: “Come sarò capace di esporre la felicità di quel matrimonio che la Chiesa unisce, l’offerta eucaristica conferma, la benedizione suggella, gli angeli annunciano e il Padre celeste ratifica? Quale giogo quello di due fedeli uniti in un’unica speranza, in un unico desiderio, in un’unica osservanza, in un unico servizio!

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Entrambi sono figli dello stesso Padre, servi dello stesso Signore; non vi è nessuna divisione quanto allo spirito e quanto alla carne. Anzi, sono veramente due in una sola carne e dove la carne è unica, unico è lo spirito”.

Padre Angelo: “Il valore del matrimonio sacramento”

Un pensiero, quello di un matrimonio anche religioso, del tutto approvato anche dal sacerdote: “Fai bene a pensare al matrimonio sacramento con tuo marito. Penso che sia tuo desiderio e sia desiderio anche di tuo marito sentire quelle parole divine che hanno il potere di rendervi una cosa sola, indistruttibile: “E ciò che Dio ha unito l’uomo non lo divida”. Uniti per sempre! Una cosa sola per sempre: nella preghiera, nell’offerta, nel servizio di Dio!”.

Padre Angelo continua la sua risposta, citando anche citando San Paolo, “Il servizio di Dio si esprime nella dedizione vicendevole, nella preghiera comune e talvolta anche nella sopportazione reciproca che Dio stesso ripaga per tutte e due con una ricompensa eterna: “Le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi”.

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Fai bene ad aspirare a quella perfetta unione nella quale non vi sarà alcuna divisione tanto nello spirito quanto nella carne e vi sentirete tutti e due sono figli dello stesso Padre e servi dello stesso Signore.

Sì, prega perché il Signore ti conceda presto di poter vivere una simile unione con tuo marito. Chiedi a Maria che intervenga per te davanti a Gesù come è intervenuta un giorno a Cana di Galilea. Quando è la Madonna che chiede la grazia è certa” – conclude Padre Angelo.

Fonte: amicidomenicani.it

ROSALIA GIGLIANO

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