Le manifestazioni generate dalla morte di George Floyd stanno facendo il giro del mondo: tra i dissensi e le violenze, arrivano però anche gesti di carità cristiana.
Non importa il colore della pelle, non importa se le ideologie sono contrastanti, ciò che conta, è il diritto alla vita. Questo è il bellissimo messaggio che si legge tra le righe della foto-simbolo scattata lo scorso week-end a Londra, durante le manifestazioni di dissenso per la morte di George Floyd.
Nessun uomo ha il diritto di scegliere sulla vita, la quale è un bene preziosissimo, donatoci da Dio. Nelle immagini che arrivano dalla Gran Bretagna, un uomo, Patrick Hutchinson, personal trainer di origini africane, porta sulle spalle un ferito, un bianco militante dell’estrema destra. Le bellissime parole di Patrick, rappresentano un insegnamento per tutti e una solida base su cui fermarsi, per riflettere.
Come riporta Huffington Post, Patrick, in quell’occasione non ci ha pensato un attimo. Da qui, le sue parole su quanto accaduto, le quali affermano di “non aver tentato di ragionare per capire se si trattasse di un manifestante, di un contro-manifestante, di un uomo con pregiudizi razziali”. L’unica cosa importante era, vedendolo in difficoltà, trarlo in salvo. L’eroico, quanto fraterno gesto di Patrick ha fatto, nell’arco di poche ore, il giro del mondo, grazie alla fotografia scattata proprio mentre traeva in salvo l’uomo.
Come leggiamo dalla fonte, durante le manifestazioni del week-end londinese, molti uomini sono stati arrestati, a seguito delle violenze degli estremisti ai danni dei “Black Lives Matter”. Nel mezzo della manifestazione, però, Patrick si è reso conto che qualcosa non andava e, vedendo l’uomo in difficoltà, lo ha caricato in spalle, consegnandolo alla polizia. Da qui, una riflessione del personal trainer molto toccante, una riflessione che ha aperto un parallelismo con quanto accaduto in occasione della morte di Floyd: se gli altri agenti, come in questa occasione “fossero intervenuti e avessero impedito al loro collega di fare quello che stava facendo, George Floyd sarebbe vivo oggi”.
Siamo tutti uguali! Questo è il forte messaggio che ha voluto lanciare Patrick Hutchinson. Le sue parole esplicano una profonda necessità di uguaglianza per tutti e sono, in maniera implicita, un richiamo a quel messaggio cristiano, consegnatoci anche dal Concilio Vaticano II, nella Gaudium et Spes: “Ogni genere di discriminazione circa i diritti fondamentali della persona, sia in campo sociale che culturale, in ragione del sesso, della razza, del colore, della condizione sociale, della lingua o religione, deve essere superato ed eliminato, come contrario al disegno di Dio“.
Fabio Amicosante
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