Il malocchio c’è ed esiste: affrontiamolo così

Superstizione e malocchio: quanto c’è di vero?

Il malocchio può sembrare una cosa da poco conto, ma invece occorre fare attenzione.

malocchio difendiamoci così
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Ce lo spiegano gli esorcisti.

Cos’è il malocchio?

Spesso ci domandiamo: ma esiste il malocchio? E, soprattutto, che cosa è? E’ un maleficio fatto da una persona, attraverso il mezzo dello sguardo. Non è che, se qualcuno ci guarda storto, ci sta facendo un maleficio. Occorre, qui, fare attenzione.  “Il malocchio è un vero maleficio e suppone l’intenzione di nuocere a una determinata persona con l’intervento del demonio e, per portare a compimento il tutto, viene usato un mezzo nefasto: lo sguardo” – spiegano gli esorcisti.

Ma, da chi può esser scoperto questo maleficio? Non pensiamo che maghi e cartomanti possano scoprire se c’è o non c’è il malocchio verso una persona: la goccia d’olio nel piatto, l’incenso o cose del genere non potranno mai sciogliere un eventuale attacco. C’è, addirittura, chi usa l’ostia consacrata, sottraendola alle pratiche sacre in chiesa per farne un uso scorretto a danno di Dio e a volontà del demonio.

La conoscenza da parte di un esorcista

Per questo, è necessario chiedere a chi, di queste cose, ha scritto e ne comprende la gravità: gli esorcisti.  Uno di questi è l’esorcista palermitano Matteo La Gura che ha incominciato a capire la vera presenza di questo tipo di nìmaleficio e, in particolare, la sua gravità e potenza.

Secondo La Gura, “chi subisce il malocchio è definito soggetto spugna. Si tratta di persone che hanno una particolare sensibilità e subiscono di frequente influenze malefiche. Il malocchio è molto più leggero di un vero e proprio maleficio. Il malocchio è un influsso negativo che viene comunicato con lo sguardo attraverso vari incontri. Esso, anche se leggero, ha un aspetto pericoloso”.

Come difendersi

E’vero: le persone comunicano abitualmente con lo sguardo. Ma quello che è peggiore è il processo di suggestione. Chi subisce il malocchio, quotidianamente è soggetto a lamentarsi sempre di tutto e tutti, non riesce più a vivere in modo sereno e cristiano, inizia a perdere la sua fede. Come eliminarlo? Attraverso la preghiera, attraverso il portare al collo una medaglietta miracolosa…di certo non il classico cornicello” – ha concluso La Gura.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: benedettoxviblog

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