Nel 1590 la Madonna della Fontana Santa si mostrò a una bimba nata cieca sotto forma di un’immagine impressa su di un sasso che galleggiava nella sorgente.
Il miracolo ci riporta al legame vissuto in maniera fortemente intensa e tradizionale tra acqua sorgiva, guarigione e il culto della Madonna. Una fonte di acqua solforosa si trovava infatti in Arena Po, in provincia di Padova.
Si tratta di un luogo acquitrinoso vissuto in modo particolare dalle donne del paese che lo usavano come lavatoio, e che lì si recavano ogni giorno per lavare sciacquare i panni sulle pietre di questa sorgente. Le donne si incontravano e avevano modo di condividere momenti di vita comune. Una di queste aveva una bambina cieca, e un giorno decise di portarla con sé alla fonte.
Durante il tragitto, mentre la madre e la bambina stavano passeggiando mano nella mano, la piccola si fermò all’improvviso. La donna si girò di scatto per vedere cosa era successo. Allora si accorse che la bambina stava indicando qualcosa con il suo ditino, rivolto verso il basso.
La piccola stava cercando di mostrare alla mamma un sasso molto particolare, in cui era incisa l’immagine della Vergine Maria. La mamma guardò stupefatta quello che stava succedendo sotto i suoi occhi. La bimba sin dalla nascita era affetta da cecità, e quindi non vedeva, mentre ora aveva improvvisamente recuperato la vista.
Perciò quello che era accaduto sembrava prefigurarsi come un vero e proprio miracolo. Ma soltanto un primo miracolo, perché in seguito ne arrivarono di altri. Il sasso infatti, indicato dalla bimba, galleggiava. Nessuno riusciva in alcun modo ad afferrarlo. Il che sembrava un vero e proprio secondo miracolo.
I tentativi di prendere in mano questo sasso furono numerosi. Alla fine di questi, tuttavia, si riuscì a prendere in mano il sasso miracoloso, con l’intenzione di portarlo all’interno della chiesa. Una volta che l’obiettivo sembrava raggiunto, il sasso sparì, e poco dopo riapparì miracolosamente nell’acqua.
Fu grande la sorpresa dei presenti, così che in quel luogo venne costruita una chiesa, che successivamente diventò santuario, elevato a parrocchia nel 1930. Ancora oggi il Santuario, aperto ogni domenica, presenta una fonte di acqua solforosa. La sorgente è infatti custodita all’interno della cripta, a testimonianza della devozione popolare alla Madonna ancora viva.
La seconda settimana di maggio, oggi anno, prende vita il pellegrinaggio dalla località di Pievetta, in provincia di Piacenza, lungo l’argine del Po che collega le due frazioni.
La Madonna della Fontana Santa è infatti una Mamma salvifica e feconda, capace di tracciare il percorso delle acque sorgive potabili e benefiche. Tanto da lasciare agli arenesi non solo il miracolo della bimba che ritrovò la vista ma anche quello del luogo naturale in cui la Madonna decise di stabilirsi.
La Vergine affermò così una sacralità svincolata dai luoghi di culto istituzionali, come la vicina chiesa di Arena Po in cui si rifiutò di venire trasportata, segnando così il suo rapporto profondo e intimo con la comunità innervato nella natura dei rivoli e dei paesaggi incontaminati, sostituendosi ai precedenti culti pagani delle fonti.
Giovanni Bernardi
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